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19/02/2015 - Prospettive economico-finanziarie per il 2015

Prospettive economico-finanziarie per il 2015

Vi e' la consapevolezza da parte del Governo circa la necessita' di misure fiscali di spesa pubblica nel breve periodo. L'andamento delle esportazioni, che non sono riuscite ad aumentare nell'anno appena concluso, preoccupa queste Autorita' poiche' non sono in grado di controllarne l'andamento (perlomeno nel breve termine) e pesano circa il 70% del PIL.
I grandi piani di sviluppo infrastrutturale - da associare a lotta alla corruzione e soprattutto riforma fiscale - giocheranno dunque un ruolo fondamentale insieme ai programmi di sviluppo di sei 'Special Economic Zones' nelle aree di confine (la piu' grande a Mae Sot adiacente al Myanmar, dove gli scambi sarebbero gia' molto intensi), anche in logica 'Asean Economic Community', e alle iniziative in campo sociale, soprattutto nel settore istruzione. Nei piani del Ministero delle Finanze vi e' un incremento della spesa pubblica del 2,9% a livello centrale e addirittura del 30% a livello locale a partire dal prossimo anno fiscale (1 ottobre 2015). Oltre che con la riforma fiscale, a tale aumento di spesa verra' fatto fronte tramite indebitamento con l'estero (solo il 6% del debito pubblico thailandese e' denominato in valuta estera), ricorso alle riserve valutarie (al momento circa 180 miliardi di USD) e programmi di 'public-private partnership'.
La Bank of Thailand valuta al momento che il sostanziale ottimo stato dei fondamentali macroeconomici ed il livello di liquidita' delle banche thailandesi si associ ad un cauto ottimismo in termini di crescita. Tale cauto ottimismo e' dimostrato dalle ripetute recenti decisioni del Comitato Centrale con voto a maggioranza cinque a due di mantenere i tassi di interesse invariati. Le ragioni di tale posizione risiedono nel fatto che il forte rallentamento dell'inflazione preoccupa ma la leva monetaria viene comunque ritenuta non effficace per rilanciare la crescita, che nel 2015 dovrebbe comunque raggiungere quota +4% (non troppo al di sotto del potenziale). Anche per gli economisti della Banca Centrale risulta dunque di primaria importanza la leva fiscale. Sara' inoltre interessante osservare la destinazione dei capitali che verrano investiti a seguito della recente manovra di "Quantitative Easing" della Banca Centrale Europea. La Banca di Thailandia ritiene che il Baht si e' si' apprezzato sull'Euro ma che non vi e' stato un sostanziale aumento dell'afflusso effettivo di capitali a seguito del 'QE' della BCE. Essendosi trattato di un apprezzamento prettamente 'psicologico', la Banca di Thailandia si chiede se effettivamente il previsto movimento di capitali prendera' la strada di Bangkok, cosi' come di altri Paesi Emergenti, oppure avra' destinazioni diverse (Stati Uniti o altre economie avanzate).
I rappresentanti dei grandi gruppi italiani operanti in Thailandia, pur nella generale soddisfazione degli investimenti qui effettuati, non nascondono alcuni elementi di preoccupazione perlomeno nel breve periodo. Al netto dei vantaggi apportati dal deprezzamento dell'Euro per i nostri marchi dell'export, le imprese italiane legate alla crescita del mercato locale prevedono una ripresa decisa solo a partire dalla seconda meta' dell'anno. Risulta anche per loro fondamentale per tale previsione l'effettiva realizzazione delle misure economico-finanziarie annunciate dal Governo, non solo nel settore infrastrutture  ma anche in quello agricoltura, acciaio ed automotive.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - THAILANDIA