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07/01/2015 - SItuazione energetica

SItuazione energetica

Da pochi giorni è operativo il gasdotto offshore che avrebbe dovuto risollevare le sorti del Paese, migliorando la fornitura elettrica e dando un po’ di respiro alle imprese che sono costrette da lunghi mesi a giornate di arresto o all’utilizzo di generatori. Il tutto crea un aggravio in termini economici che si riflette sulla competitività dei prodotti. L’entrata in funzione del gasdotto il dieci novembre scorso è stato definito dal Presidente Mahama  “il game changer”  ovvero il punto di svolta, in grado di  assicurare maggiore energia ai cittadini e alle imprese. In realtà questo gas, che non affluisce con regolarità alla centrale di Aboadze per problemi tecnici che debbono ancora essere risolti,  va ad alimentare le centrali termiche di proprietà dell’azienda statale Volta River Authority – VRA. Tali centrali hanno operato ed operano in regime di discontinuità, dovuto  in parte ad interventi di manutenzione, ma più spesso all’impossibilità della utility di acquistare il  carburante. La VRA vende l’energia prodotta alla società di distribuzione Electric Company of Ghana -ECG che ha accumulato un debito verso la VRA stimato ad oggi in GHc 1 miliardo (circa US$ 350 milioni). Altro grande debitore della VRA è lo stato, il cui conto ammontava a fine 2012 a circa US$ 107 milioni. 
Il gas attualmente prodotto ammonta a 77 milioni di metri cubi standard al giorno, ma il fabbisogno della VRA è stimato pari a 350 milioni di metri cubi standard al giorno.  La Nigeria  che rifornisce il West African Gas Pipeline avrebbe assicurato una maggiore fornitura, ma ciò non può essere dato per scontato visti i continui tagli che ha praticato nel corso del 2014, giustificati da necessità interne. La Volta River Authority ha già fatto presente che la situazione energetica potrebbe peggiorare nel 2015 per l’incapacità del sistema di generare maggiore energia ed il gap tra domanda ed offerta che è attualmente di 300 MW  potrebbe allargarsi a 500 MW. 
A fine novembre il Presidente ha deciso di istituire il Ministry of Power, prima dipartimento del Ministry of Energy and Petroleum. A capo del nuovo dicastero è stato posto il Dr. Kwabena Donkor che ha prestato giuramento la scorsa settimana. Il Ministro Donkor, che ha un dottorato di ricerca in Development and Planning conseguito presso un’università britannica, è parlamentare, ex-vice Ministro al Ministero dell’Energia e Petrolio ed ex CEO della Bulk Oil Storage and Transportation Company, società che gestisce l’importazione  e la distribuzione del petrolio in Ghana. Il Presidente ha affidato al Ministro l’arduo compito di risolvere il “dumsor” ovvero i continui black out elettrici.
Per raggiungere tale obiettivo sarebbero però necessarie profonde riforme del settore elettrico, ad iniziare dalle tre maggiori utilities Volta River Authority (produttore di energia), GRIDCO (gestore della rete di distribuzione) e Electricity Company of Ghana (ECG  distributore). I think thank locali suggeriscono già da alcuni mesi: la privatizzazione della ECG che potrebbe attirare nuovi investitori e creare maggiore concorrenza sul mercato, così come   accordi di joint venture con i maggiori consumatori (le imprese energivore del settore minerario ad esempio) per l’avvio di  progetti dedicati per la produzione di energia; di incentivare la produzione di energia solare, soprattutto per le abitazioni.  Sono inoltre necessari interventi di manutenzione della rete e sostituzione degli apparati di bassa qualità in quanto le perdite nella distribuzione si aggirano intorno al 23%. Il Governo sembra aver accolto il primo suggerimento e sta considerando  due possibili opzioni da realizzare entro la metà del prossimo anno. La prima opzione si riferisce ad un contratto di concessione per un periodo di 20/30 anni, rinnovabile alla scadenza; la seconda si riferisce alla vendita di una parte del pacchetto azionario ad un investitore strategico, con provata capacità tecnica e finanziaria.
Il Presidente fin dalla sua elezione ha promesso entro il 2016, anno delle elezioni, di arrivare a 5000 MW di energia, ma allo stato attuale è un target impossibile da raggiungere. 

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - GHANA