Le riserve di valuta estera di Bank Indonesia sono scese al minimo da due anni a questa parte (105,2 miliardi di dollari a febbraio 2013 rispetto al minimo di 105,7 miliardi di dollari del marzo 2011) a causa del forte aumento della domanda di dollari americani da parte delle aziende locali e dell'intervento della banca centrale per frenare il deprezzamento della rupia nei confronti del dollaro. Secondo gli analisti il calo delle riserve di valuta estera riflette un problema strutturale nell'economia del Paese, dovuto principalmente alle importazioni di petrolio in rapida crescita. Le riserve sono diminuite di 7,6 miliardi di dollari in soli due mesi. Da gennaio, infatti, Bank Indonesia ha immesso liquidita’ nel sistema e funto da prestatore di dollari per due aziende di Stato (Pertamina e PLN), che non sono più autorizzate ad acquistare dollari sul mercato monetario. Le due società sono le più grandi acquirenti di dollari nel Paese a causa delle enormi  importazioni di petrolio. Gli economisti hanno avvertito che un continuo declino delle riserve di valuta estera potrebbe indebolire la capacità di BI di assorbire gli shock esterni. La migliore politica che la banca centrale potrebbe intraprendere al momento sarebbe permettere alla rupia di deprezzarsi per frenare le importazioni di petrolio e allentare la pressione sul disavanzo delle partite correnti, che e’ cresciuto di 7,8 miliardi di dollari (3,6 % del PIL) nel quarto trimestre dello scorso anno, portando l'intero disavanzo del 2012 a ben 24,2 miliardi dollari (pari al 2,7% del PIL). Cifra non molto piu’ alta della stima fatta dal Ministro delle Finanze Agus Martowardojo, secondo cui il deficit delle partite correnti avrebbe raggiunto il 2,4 % del PIL per tutto il 2012. L'agenzia di rating internazionale Fitch ha avvertito che il continuo deterioramento delle partite correnti si traduce negativamente sul profilo di credito dell'Indonesia, e ha invitato dunque la classe politica ad affrontare le riforme necessarie.

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Ambasciata d'Italia - INDONESIA