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27/05/2014 - Accordi di pesca con l’Ue, reazioni contrastanti

Accordi di pesca con l’Ue, reazioni contrastanti

SENEGAL – Stanno suscitando reazioni contrastanti i nuovi accordi di pesca firmati tra il governo del Senegal e l’Unione Europea (Ue).

L’intesa prevede un risarcimento di 14 milioni di euro che l’Ue dovrà pagare al Senegal nei prossimi cinque anni in cambio dell’autorizzazione a pescare ogni anno tonno (14.000 tonnellate) e merluzzo nero (2.000 tonnellate), oltre a un sostegno allo sviluppo dell’industria della pesca e alla ricerca scientifica nel settore.

Un accordo “eccellente per il Senegal” in termini di compensazione finanziaria e “benefico per entrambe le parti” secondo Dominique Dellicour, la rappresentante dell’Ue nel paese africano. Secondo la Dellicour, le 36 navi che interverranno nelle acque senegalesi non sono concorrenti delle piroghe dei pescatori artigianali locali, che raramente pescano le specie menzionate nell’accordo. Inoltre, sostiene ancora la rappresentante europea, gli accordi sono stati stilati in modo da applicare una nuova politica di protezione delle risorse della pesca.

Dal Senegal giungono reazioni di vario tipo. Se per il governo di Dakar si tratta di un passo avanti nella lotta alla pesca illegale e di una notevole fonte di reddito, per le organizzazioni di pescatori l’intesa è stata fonte di malcontento, in primo luogo a causa del fatto che tali organizzazioni non sono state associate ai negoziati. Secondo il “Groupement des Armateurs et Industriels de la Pêche au Sénégal”, si tratta ancora una volta di un accordo che sancisce la superiorità delle grandi potenze a discapito del Senegal, un’ex colonia francese.

Secondo stime recenti di  Comfish, un progetto della principale organizzazione caritativa statunitense, Usaid, in Senegal ogni anno 450.000 tonnellate di pescato sono catturate illegalmente per un valore di 300 milioni di dollari. [CC]

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it