I primi dati formalmente comunicati dalla Banca Centrale cilena confermano le stime degli osservatori che prevedevano, fin dalla seconda parte del 2013, un rallentamento nel dinamismo economico cileno. La Banca centrale ha rilevato, nel primo trimestre dell'anno in corso, una crescita media del 2,6% del PIL, con una caduta dello 0,3% della domanda interna, per la prima volta dal terzo trimestre del 2009 (anno in cui il Cile registro' un dato negativo nella variazione del PIL annuale).

Anche i consumi privati hanno registrato una variazione in negativo rispetto al trimestre precedente, sebbene il valore totale risenta della sostenuta spesa della Pubblica Amministrazione nell'ultimo trimestre del 2013, cosa che ha compensato, in positivo, il valore del consumo totale.

Da segnalare, in un quadro di luci ed ombre, il dinamismo del settore esterno che ha registrato un aumento del 5,4% delle esportazioni, mentre le importazioni, rispetto all'ultimo trimestre registrato (2013), registrano un segno negativo, con una diminuzione del 3,6%.

Per quanto riguarda il flusso di investimenti si segnala una sensibile riduzione a partire dal secondo semestre dell'anno scorso, mentre nel primo trimestre 2014 - al netto delle possibili incertezze create dalla riforma fiscale in discussione - e' possibile scorgere una dinamica leggermente migliore, sebbene nuovamente negativa. 

Il Ministero del Tesoro, prendendo atto dei dati, ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il 2014, fissandole in 3.4%, rispetto al 4.9% stabilito nel settembre scorso, in previsione della legge finanziaria per quest'anno, dal Governo precedente.

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Ambasciata d'Italia - CILE