Il 25 marzo il Ministero del Commercio ha revocato il bando all'importazione di liquori stranieri. Tale provvedimento non comprende i vini, che avevano ottenuto il permesso di essere importati per essere rivenduti al pubblico nel marzo 2015 (con la Notifica n. 18/2015 dello stesso MinCommercio), mentre il consumo presso hotel, locali e ristoranti di lusso di vini, super alcolici, birra, sigari e sigarette stranieri era gia' consentito da una regolamentazione speciale risalente al 1996.

L'importazione di birra e sigarette straniere per la rivendita al dettaglio resta invece ancora preclusa. Una realta' questa che aveva spinto il gruppo olandese Heineken ad aprire, gia' nel 2017, un impianto di produzione in loco, in modo da ovviare al divieto di importazione, investendo in anticipo e con lungimiranza in un mercato dalle dimensioni in termini assoluti poco appetibili (all'epoca pari solo a 6 litri l'anno il consumo pro capite birmano di birra), ma promettente per le caratteristiche che ancora oggi costituiscono punti di potenziale interesse di questo paese: urbanizzazione, progressiva espansione della classe media, popolazione giovane e tassi di consumo destinati a crescere proprio in quanto inizialmente contenuti.

La nuova Notifica specifica che i liquori di provenienza estera possono essere importati esclusivamente attraverso il porto e l'aeroporto di Yangon. L'art. 4 (a) statuisce che l'importazione puo' essere effettuata solo da un'impresa riconosciuta come birmana ai sensi della nuova Companies Law (quindi fino al 35% del capitale straniero), in possesso di un titolo di distributore o dealer esclusivo.

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Ambasciata d'Italia - MYANMAR