Secondo i dati ufficiali pubblicati dal National Bureau of Statistics (NBS), l’inflazione in Cina ha iniziato a decrescere, passando, su base annua, dal 5,2% di febbraio al 4,3%  di marzo. Tra le cause identificate da NBS il minor prezzo del petrolio e la debole domanda, interna ed internazionale, a seguito delle misure adottate per contrastare la diffusione del covid-19. I prezzi della carne suina, che hanno contribuito maggiormente alla crescita dell’inflazione negli scorsi mesi, hanno iniziato ad attenuarsi a seguito della revoca delle restrizioni ai trasporti che ha consentito di immettere sul mercato maggiori quantità di prodotti utilizzando anche quota parte delle riserve strategiche di carne del Paese. Tuttavia, il prezzo della carne base cinese - che era già alto dopo che la peste suina africana ha devastato le mandrie di suini  - è aumentato del 116,4% a marzo rispetto a un anno prima, in calo rispetto alla crescita del 132,5% di febbraio.

L'indice dei prezzi alla produzione (PPI), che riflette i prezzi che le fabbriche addebitano ai grossisti per i loro prodotti, è diminuito dell'1,5% su base annua il mese scorso, segnalando che i produttori hanno continuato a soffrire della ricaduta della pandemia anche a marzo.

Per maggiori informazioni: http://www.stats.gov.cn/enGliSH/PressRelease/202004/t20200413_1738178.html

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - CINA