30/10/2013 - ARGENTINA ALLENTA I CONTROLLI SULL“ INGRESSO DI VALUTA
Il Ministero dell’Economia argentino ha dichiarato senza effetti l`obbligo di mantenere in deposito il 30% della valuta in entrata nel Paese per i capitali destinati ad investimenti in beni di capitali (macchine utilizzate per attivitá produttive) o per effettuare il pagamento di imposte (il cosidetto encaje bancario). La misura é stata comunicata lunedí 28 ottobre tramite la risoluzione 661/2013, pubblicata sul Bollettino Ufficiale.
La nuova normativa cambia sostanzialmente quanto disposto dal decreto 616/2005 con il quale il governo aveva disposto che il 30% di tutte le operazioni di ingresso di capitali derivate da fondi ottenuti per credito e acquisto di prodotti finanziari effettuati da parte di non residenti, doveva essere vincolato almeno per un anno in un conto bancario. Lo scopo della norma: evitare l`ingresso di fondi speculativi che potessero eventualmente creare pressione sul tasso di cambio del peso argentino.
Con la recente nuova risoluzione del Ministero dell` Economia, sono esentati da questo requisito i fondi destinati all´acquisto di una serie di attrezzature industriali e tecnologiche, specificamente contemplate dalla norma in questione.
Notizia segnalata daUfficio ICE - Agenzia