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25/01/2019 - Millennial giapponesi, si lasciano alle spale le abitudini frugali e spendono di pił

Millennial giapponesi, si lasciano alle spale le abitudini frugali e spendono di più

Il pessimismo che finora aveva pesato sulla spesa dei giovani giapponesi, da anni tra i più prudenti consumatori asiatici, si sta attenuando grazie alla crescita economica più lunga degli ultimi decenni attraversata dal paese. Per i giovani cresciuti all'ombra della recessione globale del 2008 - che era andata ad aggiungersi alla lunga stagnazione seguita allo scoppio della bolla economica degli Anni '90 - nonché del Grande terremoto del Giappone Orientale del 2011, l'entusiasmo nei confronti dello shopping era molto basso. "I giovani giapponesi cresciuti in un'epoca di bassa crescita economica erano stati definiti introversi o privi del desiderio/necessità di consumare". I cosiddetti post-millennial, ossia i giovani giapponesi di età compresa tra i 18 e i 22 anni, invece, “mostrano una mentalità decisamente più positiva ed estroversa”.

Secondo alcuni studi essa sarebbe da attribuire, tra l’altro, al “forte calo del rischio di restare disoccupati". Le aziende, oggi, tra i giovani preferiscono assumere quelli neo-laureati: nel 2018 un record del 98,1% di neolaureati è stato assunto a tempo pieno (rispetto al 91% del 2011). Da recenti ricerche emerge, inoltre, che nel 2017 la percentuale di giovani (21-30 anni) che possiedono un’auto è stata pari al 45% (+8% rispetto al 2011). Dal 2016 anche alcune attività intraprese nel tempo libero, come il consumo di birra e i viaggi all'estero, hanno superato la media del paese. Nel 2017 quasi il 25% dei giovani tra i 20 e i 29 anni ha viaggiato all'estero (contro il 19,8% del 2015), un salto che li ha visti sostituire agli anziani come principale motore di quel mercato. Altro aspetto degno di nota, infine, è che - in linea con i loro coetanei di altri paesi - grazie all’uso degli smartphone oggi i giovani giapponesi sono ben informati sui prodotti che acquistano, tendono ad essere meno ossessionati dai marchi sebbene siano disposti a pagare per funzionalità e valore.

Notizia segnalata da
Agenzia ICE di Tokyo