ARABIA SAUDITA - Il settore dell’energia in Arabia Saudita necessita di investimenti da parte del settore privato per un valore pari ad almeno 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per far fronte all’aumento della domanda interna.

E’ quel che emerge da un rapporto della banca di sviluppo multilaterale regionale Arab Petroleum Investments Corporation (APICORP), secondo la quale la domanda di energia nel Paese è cresciuta in media a un ritmo del 6,6% ogni anno dal 2006.

“Il governo è stato in grado di aggiungere nell'ultimo decennio una significativa capacità, ma recentemente ha cominciato a fare affidamento su produttori di energia indipendenti (IPP) per condividere l’onere finanziario con il settore privato“, si legge nel rapporto.

In base ai dati resi noti, attualmente la capacità installata in Arabia Saudita è pari a 82 gigawatt (GW) con la compagnia statale Saudi Electricity Company (SEC) che è proprietaria della maggior parte delle attività di generazione di energia del paese, oltre ad essere l'unico acquirente all'ingrosso dell’energia prodotta dalle società private e la responsabile della vendita dell’elettricità ai consumatori finali.

“Il vecchio modello non è però più sostenibile e la necessità di frenare la domanda è diventata una priorità - aggiunge ancora il rapporto di APICORP - Storicamente i prezzi dell'elettricità sono stati troppo bassi portando a un eccesso di consumo, mentre la fornitura di materie prime sovvenzionate alle centrali elettriche ha incoraggiato un’insufficienza della capacità di generazione. Per soddisfare la crescente domanda, il governo ha dovuto investire in nuove capacità di generazione a costi elevati, mettendo così ulteriore pressione sul bilancio energetico del governo”.

L’Arabia Saudita ha già in cantiere progetti per 17 GW di capacità aggiuntiva, di cui 7,5 GW sono della stessa SEC mentre i restanti sono progetti che saranno realizzati da IPP. Obiettivo del governo è riuscire a produrre 9,5 GW da fonti rinnovabili entro il 2023.

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