ETIOPIA - L’Istituto etiope per lo sviluppo dell’industria tessile (ETIDI), un’ente governativo posto sotto l’autorità del ministero dell’Industria, ha reso noto di star studiando l’opportunità di introdurre una serie di incentivi per aumentare i ricavi del settore e promuovere la produzione. A dirlo è stato il direttore generali dell’ETIDI, Sileshi Lemma, secondo il quale la maggior parte dei tessuti e degli indumenti prodotti in Etiopia sono venduti localmente. “Stiamo lavorando per introdurre una serie di incentivi destinati a facilitare le esportazioni e renderlo più interessanti per gli industriali del settore”, ha detto Sileshi. In base ai dati resi noti dall’ETIDI, circa il 60% della produzione nazionale è infatti destinata al mercato locale ritenuto più attraente e redditizi delle esportazioni. “Negli ultimi cinque anni, i produttori tessili in Etiopia sono passati da circa 80 a più di 220, tuttavia il valore delle esportazioni non è cresciuto allo stesso ritmo toccando lo scorso anno quota 120 milioni di dollari mentre l’obiettivo era dieci volte superiore”, ha spiegato il direttore generale dell’ETIDI. L’obiettivo fissato dall’ETIDI per l’anno corrente è raggiungere quota 240 milioni di dollari in esportazioni di prodotti tessili e abbigliamento. A pesare sulle esportazioni, secondo Sileshi, è soprattutto la carenza di valuta estera, che spingerebbe diverse aziende internazionali del settore a installare le proprie attività in Paesi vicini a causa del timore sulle possibili difficoltà di riuscire a trasferire i profitti aziendali locali alla loro casa madre. [MV]

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it