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14/09/2018 - I produttori di abbigliamento giapponesi riducono la produzione cinese per risparmiare sui costi

I produttori di abbigliamento giapponesi riducono la produzione cinese per risparmiare sui costi

Fast Retailing, produttrice del marchio Uniqlo, è una delle tante aziende giapponesi di abbigliamento che stanno trasferendo la produzione dalla Cina al Sud-Est asiatico alla ricerca di un costo del lavoro più basso. In novembre Fast Retailing aprirà un impianto in Indonesia nel quale utilizzerà materiali acquistati in loco, puntando a stabilire un sistema nel quale l’intero ciclo produttivo avviene in quel paese.

La Cina ospita circa il 60% dei principali siti produttivi di Uniqlo, ma le fabbriche in Vietnam e in Indonesia sono in aumento. Anche Onward Holdings - che commissiona a fabbriche cinesi il 60% circa della sua produzione - ha aperto un ufficio in Cambogia. Alcune aziende - tra le quali Uniqlo - sono attratte anche dalla produzione in Africa, che - oltre a un basso costo del lavoro - offre il vantaggio di poter servire da base per rifornire Europa e Stati Uniti. Nel 2016 la quota della Cina sulle esportazioni mondiali di abbigliamento è stata pari al 34%. Sebbene la Cina resti di gran lunga il maggiore esportatore di capi di vestiario, seguita dal Bangladesh (6%) e dal Vietnam (5%), la sua quota è scesa di 5 punti percentuali rispetto al 2013.

Notizia segnalata da
Agenzia ICE di Tokyo