La lira turca ha subito un rapido deprezzamento, superando in data 13 agosto il valore di 7 lire per un dollaro e perdendo così oltre il 40% rispetto ad inizio anno. Il deprezzamento è stato messo in relazione dagli osservatori con la decisione statunitense di imporre sanzioni contro i Ministri turchi degli interni e della giustizia per il perdurare della detenzione del Pastore Brunson, nonchè con la decisione annunciata dal Presidente Trump il 10 agosto di aumentare ulterioremente i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dalla Turchia. La Banca centrale turca ha preso alcune misure per contenere il deprezzamento, tra le quali limitazioni agli “swap” di valuta e la riduzione delle riserve in valuta estera, al fine di accrescere la liquidità. Il Governatore Cetinkaya ha affermato che fornirà tutta la liquidità necessaria alle banche. Al momento, non sono stati invece alzati i tassi d’interesse in Turchia.

Il Presidente Erdogan da un lato ha rassicurato che la Turchia non derogherà alle regole del libero mercato, dall’altro ha rivolto accuse agli Stati Uniti. Il Ministro delle finanze Albayrak ha delineato le direttrici di un nuovo modello economico al quale si ispirerà il Governo, sottolineando l’importanza dell’autonomia della Banca Centrale e della disciplina di bilancio. 

A partire dal 14 agosto, la lira turca ha cominciato a salire e venerdi il 17 agosto ha raggiunto il valore di 6,10 per un dollaro. 

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Ambasciata d'Italia - TURCHIA