KENYA - Il Kenya è il primo paese africano, e il nono a livello mondiale, nella capacità di generazione di energia da fonti geotermiche. E’ quanto sostiene il rapporto sullo Stato globale delle energie rinnovabili 2018, realizzato da REN21, Renewable Energy Policy Network per il 21 ° secolo, la rete internazionale che riunisce governi, organizzazioni non governative, enti di ricerca e istituzioni accademiche, organizzazioni internazionali nonché le aziende del settore per studiare il settore delle energie rinnovabili. Secondo l’ultima edizione del rapporto (qui il link al documento completo in inglese) il Kenya è in testa in Africa con 700 megawatt (MW) di energia proveniente da fonti geotermiche, mantenendo la stessa posizione di leadership dello scorso anno. A livello globale, gli Stati Uniti hanno la più grande capacità di generazione geotermica con 2.500 megawatt seguiti dalle Filippine (1.900 MW), Indonesia (1.800 MW), Turchia (1.100 MW), Nuova Zelanda (1000 MW), Messico (900 MW), Italia (800 MW) e Islanda (750 MW). A livello mondiale, il Kenya batte il Giappone che si è classificato decimo con una potenza di 500 MW. Il resto del mondo unito insieme condivide la cifra di 950 MW. L'Etiopia è l'unico altro paese africano che presenta progetti di energia geotermica sviluppati (7 MW). La geotermia è ampiamente considerata una fonte di energia rinnovabile preferibile e a basso costo a causa delle basse emissioni rispetto alle fonti termiche. È anche più economico dell'energia termica se usata come alternativa per mitigare la produzione di energia idroelettrica ridotta a causa della siccità. Il Kenya si è posto l’obiettivo di arrivare ad avere una capacità di generazione geotermica di 5 gigawatt (GW) entro il 2030. Il rapporto indica inoltre che circa 9 milioni di famiglie in Kenya hanno accesso alle energie rinnovabili fuori dalla rete. Secondo il governo, le energie rinnovabili rappresentano oltre il 70 per cento della capacità installata del Kenya rispetto alla media mondiale del 24 per cento.

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it