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30/04/2018 - Il Ministero delle Finanze estone aggiorna le previsioni di crescita

Il Ministero delle Finanze estone aggiorna le previsioni di crescita

Le nuove previsioni si basano sul proseguimento dell’attuale andamento positivo della domanda di beni e servizi estoni da parte dei principali Paesi partner nonché sulla ripresa del volume degli investimenti delle società non finanziarie iniziata lo scorso anno. Riguardo al periodo 2020-2022 si prevede che l'Estonia registrerà una crescita attorno al 3% sostenuta dalla produzione industriale e dai servizi all'export. Nonostante l’incremento record del prodotto registrato lo scorso anno (+4,9%), l'economia estone non presenterebbe al momento segnali di surriscaldamento. Secondo il Ministero delle Finanze estone, a seguito della crisi economica, il settore privato ha limitato l’esposizione alle passività ed ha favorito il risparmio. Nel corso del 2017 è aumentata la fiducia e propensione delle imprese agli investimenti, tendenza che dovrebbe continuare con il permanere delle attuali condizioni di mercato.

Per quanto concerne la retribuzione media lorda mensile essa è stimata in aumento dai 1.221 Euro del 2017 ai 1.307 del 2018 e raggiungerà i 1.381 Euro nel 2019. Nel periodo 2018-2019 si stimano tassi reali di crescita rispettivamente pari al 3 e 4%. Il Ministero ha anche rivisto la precedente stima sull'inflazione che alla fine del corrente anno dovrebbe attestarsi al 2,9 anziché al 2,7%.

Riguardo al mercato del lavoro, l'aumento della partecipazione, favorito anche dall’attuazione della “Work ability reform”, che ha integrato persone con una ridotta capacità lavorativa, ha finora compensato gli effetti derivanti dalla diminuzione della popolazione in età lavorativa. Considerato che il rapporto tra forza lavoro occupata e popolazione in età lavorativa ha raggiunto il suo massimo storico e che i futuri margini di aumento della partecipazione al mercato del lavoro appaiono piuttosto limitati in termini di risorse interne, si stima al momento un incremento dell'occupazione fino al 2019. Al riguardo, secondo le previsioni, il numero degli occupati dovrebbe passare dai 664.000 del 2018 a 667.100 nel 2019-2020 prima di iniziare a diminuire gradualmente. Le attuali stime indicano che il tasso di disoccupazione raggiunga il 5,8% nel 2018 e il 6,2% nel 2019.

Per il 2018 le attuali previsioni del Ministero delle Finanze indicano un avanzo nominale del saldo delle Amministrazioni Pubbliche dello 0,5% in rapporto al PIL (+0,7% rispetto al 2017), determinato da una maggiore incidenza delle entrate e da minori investimenti nei sotto-settori delle Amministrazioni centrali e locali. Per il 2019 è atteso un deficit del saldo di bilancio dello 0,2%. Per i prossimi quattro anni il Ministero stima un sostanziale equilibrio del saldo strutturale.

Per quanto concerne la pressione fiscale, essa è stimata nel 2018 al 34,4% del prodotto, in aumento sull’anno dello 0,8% ma comunque al di sotto del livello medio dei Paesi UE. Il carico fiscale dovrebbe attestarsi al 34% del PIL entro il 2022. Per il 2018, il Ministero delle Finanze prevede un aumento del gettito fiscale derivante dalla crescita economica e dall’incremento del volume dei utili distribuiti a seguito dell’introduzione nel corrente anno di un regime a tassazione agevolata. Nel periodo 2019-2022 è previsto un rallentamento della crescita delle entrate in rapporto al prodotto nominale. Secondo le previsioni è inoltre attesa una ulteriore diminuzione del debito lordo consolidato delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al PIL che dovrebbe scendere dal 9% del 2017 al 6,6% nell’anno 2022.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - ESTONIA