GHANA - Il viceministro dell'Energia responsabile per il petrolio, Mohammed Amin Adam, ha reso noto che l’ambizioso piano del governo di Accra per istituire un hub petrolifero in Ghana in grado di servire tutta la regione dell’Africa occidentale avrà un costo pari ad almeno 50 miliardi di dollari.

A darne notizia sono i media locali, ricordando che il piano per rendere il Ghana un hub petrolifero regionale è un progetto che si svilupperà nell’arco di 12 anni e consentirà di aumentare la presenza nel Paese di importanti società internazionali e creare dei campioni commerciali e industriali regionali grazie all’incremento degli investimenti diretti esteri e al trasferimento di tecnologie e competenze. “Riteniamo che questa sia un’opzione di sviluppo strategica poiché aggiungerà valore alla nostra economia”, ha osservato Amin Adam secondo il quale la trasformazione del Ghana in un hub petrolifero garantirà la realizzazione delle infrastrutture necessarie ad assicurare lo sfruttamento delle risorse di idrocarburi individuati al largo delle coste occidentali del Paese, nonché per lo stoccaggio, la distribuzione, la raffinazione e la trasformazione.

“Abbiamo bisogno delle infrastrutture per sostenere l’industria downstream del petrolio, cioè depositi, raffinerie, oleodotti e terminal per l’esportazione - ha detto il viceministro - Se non esistono tali infrastrutture è impossibile garantire che le risorse individuate possano contribuire allo sviluppo reale del Paese”.

Secondo un recente studio dell’Indice per la gestione delle risorse (RGI), il Ghana è il Paese in Africa sub-sahariana con il clima migliore per la gestione delle proprie risorse petrolifere grazie alla trasparenza prevista dal suo Petroleum Revenue Management Act. In base alle stime più recenti, il Ghana detiene nel suo sottosuolo riserve provate tra 5 e 7 miliardi di barili di petrolio e sarebbe così il sesto Paese in Africa per quantità di petrolio recuperabili commercialmente. [MV] 

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