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27/02/2018 - Acitf, macchinari italiani per creare valore aggiunto locale

Acitf, macchinari italiani per creare valore aggiunto locale

ETIOPIA – La creazione di valore aggiunto è uno dei punti nevralgici delle politiche economiche dell’Etiopia. Avviare una serie di lavorazioni sul posto ha infatti importanti ricadute sia sul fronte economico che su quello occupazionale. E se la concorrenza parla lingue asiatiche, è indubbio che il Made in Italy resta sinonimo di qualità.

E non è un caso che diverse delle aziende italiane presentatesi a Addis Abeba per la 22ma edizione della Addis Chamber International Trade Fair (Acitf) all’interno di una missione guidata da ICE, abbiano quote anche del 90%% del loro fatturato legate all’export.

La Itib Machinery International ad Addis ha portato le sue macchine per la fabbricazione di corrugati.

“Siamo già presenti in diversi Paesi africani – sottolinea Fabrizio Trementini, responsabile commerciale di area – e siamo qui per conoscere il mercato, in particolare aziende dedicate alla realizzazione di tubi”.

E se della realizzazione di impianti completi e della fornitura di macchinari per l’industria si occupa la Endeco di Prato della Valle (Padova), presente con un’agente locale, Fitsum Meraf, c’è la Faspar di Robecco sul Naviglio (Milano) che ha scelto di partecipare alla fiera come punto di incontro con una clienterla etippica che già ha a disposizione.

“Realizziamo impianti per la lavorazione dei coil metallici – spiega Alessandro Bianchi, area manager – e ci rivolgiamo alla nascente imprenditoria locale. Pensiamo che l’Etiopia sia un mercato promettente, che possa crescere in maniera progressiva”.

La lavorazione del metallo è anche il core business di Olimpia 80 che produce macchine per la realizzazione di tubi saldati. “Il 99% del nostro fatturato è legato all’export – sottolinea Cesare Vernocchi, responsabile dell’ufficio commerciale di questa azienda di Borgonovo (Piacenza) – qualche anno fa abbiamo deciso di puntare sull’Africa e i numeri ci stanno dando ragione”.

A rappresentare un settore importante per l’Etiopia come è quello tessile è infine la Marzoli di Palazzolo sull’Oglio (Brescia): “Eravamo già stati in Etiopia tra gli anni ’80 e 90′ fornendo tre impianti di filatura dalla balla al filo – ricorda Rosino Varinelli, area manager – e siamo adesso ritornati perché riteniamo che l’Etiopia, nonostante i problemi relativi alla valuta, sia un Paese interessante. D’altra parte, il 95% del nostro fatturato viene dall’export”.

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it