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Finlandia: prospettive dell’economia

In occasione del tradizionale briefing offerto in chiusura d'anno da questa banca centrale, il Governatore Erkki Liikanen ha fornito aggiornamenti sull'andamento delle principali variabili macroeconomiche nonché un quadro sulle prospettive dell'economia finlandese nel medio/lungo termine.

Confermato il dato tendenziale di crescita dell'economia finlandese, oltre le stesse previsioni formulate nel corso dell'anno: l'incremento del PIL dovrebbe raggiungere il 3,1% nel 2017, per poi progressivamente diminuire nel triennio successivo (2,5% nel 2018, 1,5% nel 2019 e nel 2020). Con la performance di quest'anno - ha rimarcato il Governatore, l'economia finlandese si ricongiunge al valore base del 2008, anno in cui è iniziata la lunga fase di stagnazione del Paese. Tra i principali fattori posti alla base della decisa inversione di tendenza dell'economia finlandese, il Governatore ha posto il ciclo positivo dell'economia globale, gli incrementi di competitività dei settori destinati all'export (cresciuto dell'8,4%) - raggiunti, ha ricordato il Governatore , grazie alle politiche di deflazione promosse dal Governo - la crescita degli investimenti (principalmente nel settore delle costruzioni, ma, più di recente, con segnali positivi provenienti anche dal manifatturiero), ripresa sostenuta dei consumi (finanziata in parte da una crescente esposizione debitoria, soprattutto da parte dei segmenti più giovani della popolazione).
L'inflazione resta sotto controllo, con valori pari allo 0,8% - al di sotto della media della zona Euro.

La sostenibilità del quadro roseo che emerge dall'attuale congiuntura va, tuttavia, misurata - ha ricordato il Governatore - con persistenti criticità di naturale strutturale, che possono compromettere e frustrare il potenziale di crescita dell'economia finlandese. La principale fonte di preoccupazione resta la vischiosità del mercato del lavoro, che non riesce a generare dinamiche di impiego che beneficino della crescita economica. L'assenza di un effetto di trazione del PIL rispetto ai livelli di impiego - il tasso di disoccupazione nel 2017 resterà al di sopra dell'8% - diviene, ad avviso del Governatore, ancora più preoccupante se si considera la caratterizzazione generazionale e di genere (uomini nati negli anni 80) degli esclusi dal mercato del lavoro, con l'aggravante di una cornice di tassi demografici decrescenti. Il Governatore, nel paventare le gravi ricadute di una disoccupazione strutturale così alta sulla sostenibilità della spesa sociale e sui conti pubblici, ha richiamato gli interventi strutturali già promossi dall'Esecutivo, auspicando che l'attesa riforma dei servizi sanitari e sociali possa trovare realizzazione prima della scadenza dell'attuale legislatura.

Il Governatore si è quindi intrattenuto sul tema della sostenibilità finanziaria, confermando la riduzione tendenziale del rapporto deficit/PIL (1,8% nel 2016, 1,1% nel 2017, fino allo 0,7% prospettato per il 2020), ma segnalando che, in assenza di ulteriori misure strutturali, quali la già citata riforma dei servizi sociali e sanitari, il livello di deficit sostenibile in relazione al fabbisogno resta nel medio-lungo termine al 3%.
Dal briefing del Governatore Liikanen emerge, quindi, un quadro di forte ripresa congiunturale dell'economia finlandese, legata a valori positivi di tutte le componenti della domanda aggregata, e ad un deciso impegno del Governo a sostegno delle esportazioni. Parimenti, emerge l'attenzione delle istituzioni agli squilibri strutturali che rischiano di minare le potenzialità di crescita e di creare squilibri finanziari, in una cornice demografica negativa.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - FINLANDIA