Tre sarebbero i motivi che nello scorso  anno hanno causato una minore quantità di moneta in circolazione nel Paese. In primo luogo lo spostamento dei depositi governativi dalle banche commerciali alla banca centrale Tanzana (BoT), conseguenza diretta di una volontà del presidente di voler controllare la politica monetaria  del paese. Poi il taglio delle spese governative: il Presdiente Magufuli ha ridotto notevolmente la spesa pubblica la quale, sommandosi ad una già esigua spesa da parte dei privati ha generato una scarsità di liquidità monetaria in tutto il paese. Infine, le banche commerciali hanno drasticamente ridotto la concessione dei prestiti al settore privato principalmente per via dei alti tassi NPL (non performing loans), aggravando così la situazione di già scarsa quantità di moneta in circolazione.

Per fronteggiare la situazione, la Banca centrale tanzana ha tentato di adottare alcune misure tipiche espansionistiche quali  la riduzione de tasso di sconto sul rifinanziamento bancario, passato dal 16% al 9% fra aprile 2016 e agosto 2017, e la diminuzione del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche che è passato dal 10% all’8% in un anno, al fine di aumentare la liquidità ed i prestiti interbancari.

Tuttavia queste misure non si sono rivelate sufficienti a convincere le banche commerciali a concedere crediti ed i prestiti al settore privato non sono aumentati. La mancata concessione di prestiti da parte delle Banche e la ridotta liquidità in generale infievoliscono non solo i consumi ma anche gli investimenti, i produttori di beni e servizi non possono aumentare la produzione ed il paese non cresce.  Conscio di questo problema, il presidente, durante l’apertura a Dodoma di una sede della Banca CRDB, ha annunciato che sta facendo il possibile tentare di aumentare la concessione di prestiti al settore privato.

 

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Ambasciata d'Italia - TANZANIA