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26/05/2017 - Italia-Angola, 41 anni di relazioni in un convegno a Roma

Italia-Angola, 41 anni di relazioni in un convegno a Roma

ANGOLA – I quattro decenni di relazioni d’amicizia e di cooperazione tra l’Italia e l’Angola saranno al centro di un convegno in programma il 5 giugno a Roma presso la sala del Mappamondo nella Camera dei Deputati in Piazza di Montecitorio 1.

“L’Italia fu il primo Paese europeo del blocco occidentale a riconoscere l’Angola come Paese indipendente e libero nel 1976, allorché l’Angola decise di improntare una politica radicalmente di sinistra. Di questa sfida, forte del sostegno dato all’epoca da una classe di intellettuali italiani, e della sua evoluzione fino ad oggi si parlerà durante il convegno” spiega a Infoafrica Matias Mesquita, presidente dell’Associazione Angolana Njinga Mbande, organizzatore dell’iniziativa “1976-2007 Italia e Angola – 41 anni di amicizia e di cooperazione” insieme all’Associazione Negrita – Antonio Manuel Ne Vunda, in partnership con Ginga Convention dell’associazione Kizomba Romana.

“Se è vero che l’avvio ufficiale delle relazioni Italia-Angola risale a 41 anni fa, la storia che unisce i due Paesi risale in realtà a circa 500 anni fa, con l’arrivo dei colonizzatori portoghesi ma anche dei primi missionari cattolici” ricorda ancora Mesquita. Fu inoltre un gruppo di intellettuali italiani a favorire l’udienza accordata da Papa Paolo VI ad Agostinho Neto (primo presidente dell’Angola indipendente), Amilcar Cabral (padre dell’indipendenza di Guinea Bissau e Capo Verde), e Marcelinho dos Santos (fondatore del Fronte per la liberazione del Mozambico) nel 1970.

“Aspetti accademici, scientifici, culturali, caratterizzano la relazione bilaterale tra i due Paesi: la prima facoltà di architettura in Angola fu strutturata da italiani, e si può anche ricordare che il noto scrittore angolano Manuel Luis Monteiro ha studiato in Italia” sottolinea ancora Mesquita.

Quanto alla diplomazia economica, ha fatto un balzo in avanti con la storica visita dell’ex premier italiano Matteo Renzi a Luanda, nel 2014. Numerose aziende italiane hanno un posizionamento forte in Angola, a partire da Eni, nel settore degli idrocarburi, Trevi e Cmc nelle costruzioni, Cremonini/Inalca nel settore alimentare, Iveco nei trasporti, e ben altre ancora, stabilmente impiantate sul territorio.

Di tutti questi aspetti della cooperazione parleranno al convegno Dulce Gomes, ministra consigliere dell’Ambasciata della Repubblica d’Angola, Khalid Chaouki, deputato PD/commissione Esteri, Giorgio de Marchis, docente di letteratura portoghese, il giornalista Filomeno Lopes, Valery Invanka Dante del VIS, e lo stesso Mesquita.

L’associazione Njinga Mbande (dal nome dell’omonima regina angolana, Ndr) ha sede a Firende, dove rappresenta un punto di riferimento culturale ed accademico per la comunità angolana e africana in generale. Impegnata in varie iniziative, come nell’organizzazione del Festival del film africano di Firenze, l’associazione ha inaugurato di recente la Casa d’Angola in Italia. Il progetto “Mukanda” (che significa lettera, messaggio”) ha permesso, con il sostegno delle ambasciate angolane (Quirinale e Santa Sede), la traduzione e la pubblicazione in italiano di un classico della letteratura angolana, un’opera di Uanhenga Xitu, « Voce della sanzala ».

Il convegno del 5 giugno inizierà alle 9.30 ed è gradita la prenotazione: silvia.demarchi@camera.it. [CC] 

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it