Le maggiori istituzioni economiche lanciano un appello per le riforme

Le istituzioni più importanti per l’economia turca hanno lanciato l’appello per il ripristino dell’unità nazionale e la realizzazione delle riforme strutturali nell’era post-referendum. La Confindustria turca (TUSIAD), in un comunicato stampa rilasciato dopo il referendum del 16 aprile, ha chiesto al governo e al parlamento di dare priorità alle riforme, sottolineando l’importanza di accrescere la qualità delle istituzioni democratiche e i legami con l’Unione Europea: “La crescita economica si ottiene solo attraverso riforme che incrementano la produttività, piuttosto che con politiche che incoraggiano la domanda”. Il Presidente dell’Unione delle Camere e delle Borse (TOBB), Rifat Hisarcıklıoğlu, pur riconoscendo che la Turchia negli ultimi dieci anni è riuscita ad aumentare il suo PIL pro-capite da 3 mila a 12 mila dollari, ha sottolineato l’urgenza di adottare una “visione comune” per aumentare la fiducia degli investitori nel Paese. Anche secondo il Board per lo sviluppo delle relazioni economiche internazionali della Turchia (DEIK) e l’Associazione degli imprenditori indipendenti industriali (MUSİAD), ora il Paese deve focalizzarsi sull’economia e sulle riforme da attuare. Il Presidente dell’Associazione degli Investitori Internazionali turca (YASED), Ahmet Erdem, ha dichiarato che l’economia turca ha un alto potenziale di crescita e che la priorità ora è mantenere alto il flusso di investimenti esteri verso la Turchia. Infine, il Presidente dell’Associazione degli esportatori turchi (TIM), Mehmet Büyükekşi, ritenendo che il nuovo sistema favorirà la stabilità e la fiducia degli investitori, ha espresso l’auspicio che con il sistema presidenziale la burocrazia venga semplificata e i processi decisionali accelerati.

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Ambasciata d'Italia - TURCHIA