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Cosa vendere (SLOVENIA)


Prodotti alimentari

Il settore agroalimentare contribuisce circa al 5% del PIL sloveno e presenta nel 2016 un interscambio commerciale in crescita del +4,7% (+4,5% con l’Italia). La maggior parte dell’interscambio commerciale dei prodotti agroalimentari avviene con i paesi dell'UE, ma restano importanti partner commerciali anche i paesi dell'ex Jugoslavia. L’Italia si conferma nel 2016 il primo partner commerciale della Slovenia nel settore agroalimentare, con un valore dell’interscambio di quasi 605 milioni di euro e una quota del 18,3%, seguita dalla Croazia (15,2%), Austria (12,2%) e Germania (10,8%). L’Italia è nel 2016 il primo fornitore sloveno di prodotti agroalimentari in genere (358 milioni di euro, quota del 16,5%), di cui è al primo posto nella fornitura di ortaggi e legumi freschi (31%), caffè, tè, mate e spezie (31%), frutta fresca e noci (26%), bevande, liquidi alcolici ed aceti (21,1%), preparazioni di ortaggi o legumi e frutta (21%), grassi e oli animali e vegetali (19,8%) e preparazioni a base di cereali, farine, amidi, fecole o latte e prodotti della pasticceria (17,5%).

Nel 2016 le importazioni dall’Italia sono aumentate del 5,2% rispetto al 2015, con incrementi più marcati per materie da intreccio ed altri prodotti di origine vegetale (+156%), zuccheri e prodotti a base di zuccheri (+116,6%), animali vivi (+44,2%), gomme, resine ed altri succhi ed estratti vegetali (+30,1%), piante vive e prodotti della floricoltura (27%), e pesci, crostracei e molluschi (26,2%). In contrazione invece l’import di tabacco (-84,5%), altri prodotti di origine animale (-46,5%), residui e cascami delle industrie alimentari (-33,7%), latte, derivati del latte e uova (-16,5%), prodotti della macinazione, malto, amidi, inulina, glutine di frumento (-12,2%) e cereali (-12,1%).

L’offerta sul mercato nazionale dei prodotti alimentari specializzati e dei vini di fascia medio-alta si è notevolmente sviluppata nell’ultimo decennio, ampliandosi e diversificandosi. Questo cambiamento è dovuto a diversi fattori, tra i quali l’apertura del mercato sloveno, il miglioramento del tenore di vita, il cambiamento delle abitudini alimentari, una maggiore attenzione alla salute e al biologico, una migliore presentazione dei prodotti, etc. L’origine del prodotto locale svolge un ruolo sempre più forte nelle decisioni di acquisto dei consumatori sloveni, tendenza rintracciabile per diverse categorie, e in modo più evidente in quella enologica. I produttori hanno quindi ampliato la commercializzazione e l'etichettatura dei propri prodotti con la dicitura "Prodotto in Slovenia".

La distribuzione dei prodotti alimentari è condizionata dalla forte concentrazione del mercato (più del 90%) in pochi gruppi di acquisto GDO. Negli ultimi 5 anni si è verificata una forte contrazione delle quote di mercato dell’azienda leader Mercator – storica catena slovena acquisita nel 2014 dalla croata Agrokor (dal 36% del 2009 al 28% del 2014) e della slovena Engrotuš (dal 18% nel 2009 al 13% nel 2014). È rimasta stabile la quota dell’austriaca Spar (29%), mentre sono aumentate le quote delle catene discount Lidl (dal 6% nel 2009 al 10% nel 2014) e Hofer (da 5% nel 2009 all’11% nel 2014). È presente anche l’italiana Eurospin, terza catena discount in Slovenia, con 46 punti. L’Eurospin ha intenzione di aprire entro il 2020 circa 20 nuovi punti vendita, tutti equippaggiati con forni per la vendita diretta del pane ed altri prodotti da forno.

I prodotti tipici della cucina mediterranea sono molto apprezzati anche in Slovenia che ne è anche produttrice (pasta, formaggi e ricotta, caffè, olio di oliva e vino) ed i prodotti alimentari italiani sono ben recepiti ed inseriti sul mercato locale (Barilla, Perugina, Divella, Saclà, Algida, Misura, Buitoni, Mutti, Illy, Lavazza, Rio Mare, Monini, Ponti e molti altri). Riteniamo che le aziende italiane potrebbero trovare interessanti forme di collaborazione con le aziende del settore ho.re.ca, biologico, private label.

Principali aziende del settore
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.mercator.si
  • Contatti: Dunajska cesta 107
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38615601000
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.tustrgovine.si
  • Contatti: Cesta v Trnovlje 10A
    SI - 3000 Celje
    Tel.: +38659733000
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.hofer.si
  • Contatti: Kranjska cesta 1
    SI - 1225 Lukovica
    Tel.: +38618346600
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.lidl.si
  • Contatti: Pod lipami 1
    SI - 1218 Komenda
    Tel.: +38617297400
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.spar.si
  • Contatti: Letaliska cesta 26
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38615844400
Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)

Il settore moda persona (abbigliamento, accessori, calzature e pelletteria) ha una dimensione e livello produttivo piuttosto marginali, con una prevalenza di micro e piccole aziende e una produzione di media gamma. La produzione di abbigliamento nel 2018 (ultimi dati disponibili a maggio 2020, ATECO C14) era concentrata in 735 aziende slovene (di cui solo 2 imprese grandi e 6 di medie dimensioni) che impiegavano 3.124 dipendenti e producevano un fatturato complessivo di 165,6 milioni di euro. Le aziende attive nel settore calzature e pelletteria (ATECO C15) erano, sempre secondo i dati del 2018, 150 (di cui 3 imprese grandi e 5 di medie dimensioni) per un totale di 3.538 occupati, con un fatturato complessivo di 353,3 milioni di euro. Negli ultimi anni, le aziende locali di abbigliamento, calzature e pelletteria hanno affrontato grandi problemi di concorrenza (alti costi della manodopera rispetto agli altri paesi dell’Est Europa e dell'Asia, elevati prezzi del prodotto finito, design non soddisfacente) e alcune di loro sono state costrette a chiudere (a fine maggio 2014 è entrata in fase di fallimento l'azienda slovena Mura, conosciuto produttore di abbigliamento di media-alta gamma, che in 5 anni ha ridimensionato il proprio personale passando da oltre 4.000 a 1.200 dipendenti). Anche l’industria calzaturiera conta poche aziende di dimensioni e produzione rilevanti (Alpina, Peko -entrata in fallimento a febbraio 2016-, Planika e Kopitarna Sevnica), simile la situazione nel settore pelletteria in cui prevalgono imprese artigianali. Considerata la produzione locale, i consumi dipendono in gran parte dalle importazioni con tendenza all’acquisto di articoli di moda (abbigliamento, calzature, pelletteria) di gamma media. I prodotti Made in Italy sono particolarmente apprezzati e l’Italia si conferma anche nel 2019 il primo fornitore di calzature (TARIC 64; con 44,7 milioni di euro delle proprie esportazioni e con una quota del 17,5%), il secondo fornitore di pelletteria (TARIC 42; con 20,9 milioni di euro delle proprie esportazioni e con una quota del 17,5%) e il secondo fornitore di abbigliamento (TARIC 61+62; con 91 milioni di euro delle proprie esportazioni e con una quota del 18,3%). L’Italia nel 2019 registra un incremento delle proprie esportazioni in valore verso la Slovenia nel settore pelletteria (+3,8% rispetto al 2018), mentre i settori abbigliamento e calzature registrano flessioni del 27,2% e 3,5%, rispettitivamente. La moda italiana è presente sia con i brand di livello alto (Armani, Cavalli, Cerutti, D&G, Laura Biagiotti, Marella, Max Mara, Marina Rinaldi, Prada, Versace) che nella fascia media e medio-alta del mercato (Benetton, Fornarina, Francomina, Phard, Sisley, Stefanel, Nara Camicie, Calzedonia, etc.). Dal 2008, è presente anche l'Oviesse, passato recentemente al franchising. Tra i marchi italiani di calzature e pelletteria sono diffusi Cesare Paciotti, Baldinini, Caffè Noir, Casotti, D&G, Fornarina, Furla, Geox, Giuseppe Zanotti, Mario Bologna, Prada, Roberto Botticelli, Roberto Cavalli, Renato Balestra etc. Vi sono spazi di penetrazione per introdurre nuovi marchi di fascia medio/alta con particolare riguardo a calzature e abbigliamento sportivo, in cui la propensione al consumo delle famiglie è piuttosto diffusa, sia per gli sport invernali che estivi (sci, trekking, hiking, etc.).

Principali aziende del settore
  • Fatturato: Da 35 a 40 milioni di €
  • Sito Internet: https://www.c-and-a.com/si/
  • Contatti: Šmartinska cesta 106
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38615863372
  • Fatturato: Da 45 a 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.hm.com/si
  • Contatti: Smartinska cesta 140
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38612342520
  • Fatturato: Da 30 a 35 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.modiana.si
  • Contatti: Stegne 11A
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38612343849
  • Fatturato: Da 45 a 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.magistrat.si
  • Contatti: Kotnikova ulica 28
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38613084100
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.sportina.si
  • Contatti: Alpska cesta 13
    SI - 4248 Lesce
    Tel.: +38645370000
Macchinari e apparecchiature

Nell'attuale fase di crescita sono attesi investimenti in nuove tecnologie, macchinari e attrezzature, specie nell'industria del legno, macchine utensili, meccanizzazione agricola, trasformazione alimentare e packaging. Comparti in cui l'Italia si conferma nel 2016 tra i primi fornitori, con una quota del 48,1% per le macchine lavorazione legno (1° fornitore), del 17,5% per macchine agricole (2°) e del 12,3% per macchine utensili (2°). Esistono ampi spazi per promuovere la tecnologia italiana. Il settore delle macchine lavorazione legno e carta è alimentato da una forte disponibilità di materia prima (il 60% del territorio è coperto da foreste). Tuttavia, la produzione locale del settore è piuttosto limitata alla prima lavorazione ed esportazione di semilavorati in legno o tronchi. La Slovenia importa il 95% dei macchinari per la lavorazione del legno. L’Italia, principale fornitore fino al 2010 quando è stata scavalcata dalla Germania, è tornata leader nel 2016 con esportazioni pari a oltre 10 milioni di euro e una quota di mercato del 48,1% (29% nel 2015), seguita da Germania (quota del 20,8%, contro il 31,9% nel 2015) e Austria (quota in calo dal 21,1% nel 2015 al 13,1% nel 2016). La gamma di prodotti italiani è diversificata (in termini di prezzo e tecnologia), e ciò le permette di competere anche con prodotti del segmento di prezzo più basso, in cui si sta affermando l’offerta di macchinari prodotti in Cina. Considerato il potenziale del settore e la necessità di investimenti in tecnologie moderne per poter competere sui mercati mondiali, esistono opportunità di affari per le imprese italiane, sia in termini commerciali (tecnologie per la produzione di mobili, infissi e case prefabbricate) che di collaborazione industriale e assistenza tecnica. In Slovenia già operano alcuni operatori italiani del settore, tra cui il Gruppo Fantoni che nel 2000 ha investito nella produzione di semilavorati in legno. Il settore delle macchine agricole è uno dei pochi caratterizzati da una sostanziale tenuta anche negli anni di crisi. L’Italia nel 2016 (esportazioni del settore di quasi 11 milioni di euro e quota del 17,5%) si posiziona al secondo posto, dopo la Germania (quota del 30,8%) e prima dell’Austria (14,6%). I terreni agricoli hanno raggiunto nel 2013 (ultimi dati disponibili) circa 500.000 ettari, di cui il 55% è costituito da superfici non coltivate (prati e pascoli). La maggior parte dei terreni agricoli è coltivata a cereali (54%), frumento e mais, seguono i foraggi (30%), semi oleosi (4%), patate (2%) etc. Nel 2013 operavano in Slovenia 72.400 aziende agricole, che in media possedevano 6,9 ettari di superficie agricola. La proprietà è frammentata e tende a concentrarsi solo negli ultimi anni. La dotazione di macchine agricole in uso nel paese è piuttosto datata e comprende 103.000 trattori, 12.300 trebbiatrici, 50.000 falciatrici, 62.000 aratri e 17.000 seminatrici. Sono presenti i principali produttori italiani di macchine agricole e macchine per il giardinaggio tra cui: Alpina, Argo, Bassi & Bassi, Benassi, BCS, Callignoni, Capello, Carraro, Case, Castelgarden, Fella, Ferrari, Fiat, Frame, Gallignani, Gaspardo, Goldoni, Grillo, Lamborghini, Luclar-Mutti, Mascar, Mazzoni, Mazzotti, McCormick, Ortiflor, Pasquali, Ravenna e Same. L’industria metalmeccanica in Slovenia vanta una lunga tradizione e si suddivide in tre principali settori: lavorazione metalli, fabbricazione di macchinari e attrezzature, fabbricazione di mezzi e attrezzature da trasporto. Nel 2015 (ultimi dati disponibili) operavano in questo settore circa 3.072 imprese che impiegavano ca. 52.812 addetti. In un contesto di aumento delle importazioni complessive del settore da parte della Slovenia (+5,3%), l’Italia si riconferma nel 2016 il secondo fornitore di macchine utensili, con esportazioni che superano i 12 milioni di euro e quota in calo al 10,5% (dal 12,3% nel 2015), dopo la Germania che rimane il primo partner commerciale  (quota 42,7%), seguita dagli Stati Uniti (6,9%), dalla Repubblica Ceca (5,7%) e dall'Austria (5,5%). Per poter competere sui mercati mondiali, specialmente come subfornitori nel settore automotive, le imprese slovene del settore dovranno investire in nuove tecnologie, macchinari e attrezzature.

Principali aziende del settore
  • Fatturato: Da 5 a 10 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.mehanizacija-miler.si
  • Contatti: Dobja vas 4
    SI - 2931 Ravne na Koroskem
    Tel +38628231959
  • Fatturato: Da 15 a 20 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.itro.si
  • Contatti: Zelezarska cesta 3
    SI - 3220 Store
    Tel. +38637805700
  • Fatturato: Da 5 a 10 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.wd-tehnik.si
  • Contatti: Stepisnikova ulica 12
    SI - 2310 Slovenska Bistrica
    Tel. +38628401701
  • Fatturato: Da 5 a 10 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.rotar.si
  • Contatti: Podsmreka 7 B
    SI - 1356 Dobrova
    Tel. +38612425118
  • Fatturato: Da 1 a 5 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.robomac.si
  • Contatti: Taborska cesta 38 D
    SI - 1290 Grosuplje
    Tel. +38640610431
Mobili

L’industria del legno in Slovenia vanta una lunga tradizione anche grazie all’ampia disponibilità di materia prima (il 60% del territorio sloveno è ricoperto da foreste) ed è caratterizzata da una produzione export-oriented (soprattutto infissi e semilavorati in legno e case prefabbricate). La produzione di mobili nel 2018 (ultimi dati disponibili a maggio 2020; ATECO C31) era concentrata in 1.158 aziende slovene (di cui solo 3 imprese grandi e 11 di medie dimensioni) che impiegavano 6.257 dipendenti e producevano un fatturato complessivo di 483,7 milioni di euro, contribuendo allo 0,4% del valore delle vendite totali ed impiegando lo 0,7% della forza di lavoro complessiva. La produzione locale di arredamento è piuttosto limitata, concentrata in un numero di aziende di micro e piccole dimensioni, soprattutto falegnamerie specializzate in mobili su misura e poche di grandi dimensioni. Il livello qualitativo della produzione locale è medio basso, con scarso contenuto di design. Nel 2019 le importazioni slovene di arredamento e componenti (ATECO C31) sono salite a 356 milioni di euro, di cui 35,6 milioni di euro dall’Italia che si è confermata al secondo posto (dopo la Germania), con una quota di mercato del 10%. I prodotti italiani del settore dell’arredamento, nello specifico sistema casa e design, sono particolarmente apprezzati soprattutto per il loro contenuto di innovazione nei materiali e nello stile e vantano ancora opportunità di crescita, per il ristretto segmento alto del mercato, soprattutto in considerazione del livello medio-basso dell’offerta locale (incluso arredamento su misura) che peraltro non presenta prezzi competitivi. La distribuzione dei mobili in Slovenia è concentrata nelle maggiori città e avviene tramite la GDO, i negozi e/o showroom di vari produttori e distributori locali nonché negozi di arredo design di alto livello dove sono presenti marchi di importazione, soprattutto quelli italiani: Molteni&C., Cappellini, B&B Italia, Flexform, Poliform, Moroso, Tonon, Pierantonio Bonacina, Minotti, Gervasoni, Calligaris, Cassina, Capo d’Opera, Natuzzi, Essebi, Tonin Casa, Novamobili, etc. Opportunità d’affari si riscontrano nell’approvvigionamento di specie arboree per l’industria del legno (faggio, quercia, acero, abete e abete rosso), per investimenti produttivi in prodotti finiti o semilavorati (ex. cartiere), opportunità di collaborazione industriale, programmi di formazione e assistenza tecnica, nell’introduzione di nuovi marchi di arredamento, preferibilmente di stile moderno e con alto contenuto di design. Un segmento di nicchia interessante è quello del contract alberghiero, con particolare riguardo a SPA, centri benessere e casinò, particolarmente diffusi sull’intero territorio sloveno. In questo ambito, compatibilmente con il rallentamento indotto dalla crisi finanziaria, sono ravvisabili opportunità per progetti di riabilitazione o di ampliamento di strutture esistenti e un numero limitato di nuovi progetti.

Principali aziende del settore
  • Fatturato: Da 1 a 5 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.maros.si
  • Contatti: Smartinska cesta 53
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38614012030
  • Fatturato: Da 30 a 35 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.jysk.si
  • Contatti: Tovarniska cesta 10 A
    SI - 8250 Brezice
    Tel.: +38618888912
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.harveynorman.si
  • Contatti: Letaliska cesta 3 D
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38615855000
  • Fatturato: Da 35 a 40 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.rutar.com
  • Contatti: Premlova ulica 14
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38614202910
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: https://www.xxxlesnina.si https://www.moemax.si
  • Contatti: Cesta na Bokalce 40
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38612412100
Costruzioni

Il settore delle costruzioni in Slovenia è quello che ha maggiormente sofferto, ma ha anche condizionato, gli effetti della crisi e ha visto il fallimento di numerose imprese con il conseguente coinvolgimento di tutto l'indotto. Nel 2016 si è registrato un ulteriore calo del valore dei lavori edili svolti in Slovenia (-17,7% rispetto alla media 2015), dovuto alla contrazione registrata nell’ingegneria civile (-24,7%), mentre la costruzione di edifici ha registrato un aumento del 2,4%. Secondo i dati pubblicati dall'Ufficio di statistica sloveno, il primo quadrimestre 2017 ha registrato un aumento del valore dei lavori di costruzione del 22,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Nel 2016 le importazioni complessive sono aumentate del 6,3% rispetto al 2015 mentre le importazioni dall’Italia si sono ridotte del 2,7%. L’Italia è con oltre 250 milioni di euro di proprie esportazioni del settore in seconda posizione, con una quota del 20,1%, preceduta dall’Austria (con una quota del 21,5%) e seguita da Germania (al 3° posto con una quota del 21,5%) e Croazia (al 4° posto con una quota del 7,6%). Sul mercato sloveno sono già presenti molti marchi italiani soprattutto nei settori rivestimenti in ceramica (Marazzi, Ragno, Ceramica Castelvetro, Panaria Ceramica, Idea Ceramica, ABK ecc.), arredoceramica (Catalano, Dolomite, Hatria, Gessi, GSI ceramica ecc.), e idrotermosanitario (es. Global, Fantini, Paffoni, Emmeti, Far, ecc.).

Principali aziende del settore
  • Fatturato: Da 35 a 40 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.obi.si
  • Contatti: Jurckova cesta 226
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38614201040
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.merkur.si
  • Contatti: Cesta na Okroglo 7
    SI - 4202 Naklo
    Tel.: +38642588000
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.storaenso.com
  • Contatti: Vojkovo nabrezje 38
    SI - 6000 Koper - Capodistria
    Tel.: +38656314138
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.bauhaus.si
  • Contatti: Kajuhova ulica 45
    SI - 1000 Ljubljana
    Tel.: +38615466800
  • Fatturato: Oltre 50 milioni di €
  • Sito Internet: http://www.topdom.si
  • Contatti: Dol pri Ljubljani 28 B
    SI - 1262 Dol pri Ljubljani
    Tel.: +38615890700
Ultimo aggiornamento: 13/05/2020