Costruzioni

La dotazione infrastrutturale di Cuba richiede urgenti investimenti di adeguamento e modernizzazione necessari per migliorare le condizioni di vita della popolazione e per attrarre investimenti esteri. Interessanti opportunità nella produzione di materiali e tecnologie per l’edilizia. Negli ultimi anni il Governo ha, infatti, promosso accordi di collaborazione internazionale per cofinanziare interventi nelle reti idriche, di trasporto, nelle centrali elettriche, nei porti, negli aeroporti e nella riqualificazione urbana.

 La maggior parte delle costruzioni realizzate a Cuba rientrano nell’ambito di enti facenti capo al Ministero delle Costruzioni - sia con i loro progetti, sia attraverso la creazione di associazioni economiche internazionali con aziende estere per la progettazione, pianificazione e costruzione di strutture alberghiere (su incarico del Ministero del Turismo cubano).

Il Ministero delle Costruzioni cubano organizza, con cadenza biennale, il più importante appuntamento per il settore: la Fiera internazionale delle costruzioni (FECONS). L’ultima edizione si è svolta nell’aprile 2022, con una significativa partecipazione italiana, coordinata da ICE Agenzia.

Uno spin-off importante è poi rappresentato dal design e dal restauro, con opere importanti realizzate all’Avana Vecchia ed interessanti prospettive future.

Flussi turistici

Il settore turismo rappresenta il maggior volano di sviluppo per l’Isola che, nel decennio in corso, ha visto crescere sia gli ingressi sia gli investimenti da parte di numerosi attori internazionali. Il governo cubano punta sul turismo anche al fine di massimizzare le entrate dirette in valuta (attualmente, il turismo costituisce la seconda fonte di ingressi di valuta per Cuba, dopo l’esportazione di servizi medici). Successivamente alla pandemia, gli introiti totali del turismo sono calati bruscamente. Nel 2022 si è avuta una certa ripresa, sebbene al di sotto delle aspettative. Si registra, inoltre, un calo dei livelli qualitativi dell’offerta, da attribuire alla situazione di carenza di alimenti, bevande e servizi.

In questo 2023, si assiste ad un’ulteriore accelerazione nella ripresa dei flussi in entrata, con aspettativa di raggiungere il prossimo anno i livelli pre-pandemia.

Gli investimenti puntano soprattutto sull’aumento della capacità alberghiera: il Ministero del Turismo cubano ha approvato un piano per costruire entro il 2030 altre 108.000 stanze, per ristrutturare immobili ormai vecchi, nonché per la realizzazione di infrastrutture complementari, come campi da golf e strutture termali.

Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)

Il settore energetico a Cuba è caratterizzato da una lunga storia di dipendenza dall’importazione del petrolio, un tempo dall'Unione Sovietica, successivamente dal Venezuela. Dal 2016 si è avuta una drastica riduzione delle forniture venezuelane a Cuba (da 100.000 barili di crudo al giorno a 55.000). Da maggio 2017 si registrano forniture di prodotti petroliferi provenienti dalla Russia, a seguito di un accordo tra la compagnia petrolifera russa Rosnetf e la cubana Cubametals.

Nel Paese esiste una grave crisi di produzione di energia elettrica, dovuta in larga misura alle strutture obsolete, aggravatasi ulteriormente ad agosto dello scorso anno, dopo l'incendio ai depositi di Matanzas. Una tale situazione costringe le autorità cubane a programmare frequenti interruzioni alla somministrazione di elettricità (i cosiddetti “apagones”). Inoltre, occorre considerare l’aumento dei costi dei combustibili importati, all’indomani dello scoppio della guerra russo-ucraina.

Le riserve petrolifere offshore di Cuba dipendono in larga parte da investimenti stranieri e al momento non riescono a coprire la crescente domanda interna.  

Una parziale copertura al gap nella produzione di energia elettrica viene garantita da 8 centrali elettriche galleggianti fornite dall’impresa turca Karadeniz, collegate al SEN e che al momento coprono circa il 18-20% della generazione, secondo l’Unione Elettrica Nazionale - UNE.

Il Governo cubano sta puntando anche e soprattutto sulle energie rinnovabili, per le quali richiede la partnership qualificata di imprese straniere interessate.

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

L'industria farmaceutica e le biotecnologie rappresentano dei pilastri per Cuba, che ha concluso accordi di joint-venture e di cooperazione scientifica con Brasile, Colombia, Messico, Venezuela, Sudafrica, Cina, India, Iran, Vietnam, Russia e Bielorussia. Al momento, l'industria biofarmaceutica cubana sta affrontando una crisi nella produzione di farmaci, che si ripercuote in una scarsa offerta sul mercato interno. Una tale situazione è venuta a crearsi all'indomani della pandemia, quando le locali autorità decisero di concentrarsi sulla produzione di vaccini propri contro il Covid 19: ne sono stati prodotti 5, che non sono stati tuttavia approvati dall'OMS. Sono stati  comunque utilizzati con successo a Cuba e due di essi sono stati venduti ad alcuni dei Paesi partner (Messico, Vietnam, Venezuela, Nicaragua, Iran, Bielorrusia e San Vicente e Granadine). Per far fronte all'attutale situazione di difficoltà, il  comparto farmaceutico/biotecnologico cubano é interessato ad accordi  di commercializzaione/collaborazione industriale con qualificati gruppi esteri, inclusi europei.

Prodotti alimentari

A maggio 2022 viene approvata la Ley de Soberanía Alimentaria y Seguridad Alimentaria y Nutricional, con l'obiettivo di rendere più efficiente il processo produttivo e la distribuzione di prodotti alimentari a partire dalle capacità endogene del territorio.  Al momento Cuba importa circa l’80% degli alimenti necessari a soddisfare la domanda interna e, pertanto, la produzione alimentare rappresenta una delle maggiori sfide per il Governo. Di qui l'incentivo a forme di collaborazione con imprese estere e alla creazione di più efficienti catene produttive che coinvolgano i differenti attori: produttori, cooperative, le nuove forme di gestione e l'industria nazionale. Nel programma del Governo anche il sostegno all'esportazione di prodotti come caffè, cacao, frutta e prodotti della pesca.