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Barriere tariffarie e non tariffarie (BOSNIA ED ERZEGOVINA)

Barriere tariffarie e non tariffarie
Barriere tariffarie

Non si registrano dazi, contingenti o altre misure aventi un effetto limitativo sulle importazioni di prodotti italiani. Si registra piuttosto una tendenza alla liberalizzazione.

Barriere non tariffarie

Nel giugno 2022 il Governo della Bosnia Erzegovina ha introdotto un divieto temporaneo di esportazione di legna da ardere e pellet. Il divieto, prorogato sino al 31 gennaio 2023, è oggetto di negoziato con l'UE e i paesi europei colpiti (tra cui l'Italia) per i profili di compatibilità con l'Accordo di Stabilizzazione e Associazione.

Alcune autorizzazioni sono richieste per l’importazione di alcuni beni in Bosnia-Erzegovina. In particolare, per l’introduzione di prodotti relativi al ciclo riproduttivo o alla salute di animali e piante è richiesto un permesso dei Ministeri dell’Agricoltura delle due Entità (Federazione di Bosnia Erzegovina e Repubblica Srpska). Per l’importazione di narcotici, medicine e prodotti ematologici è richiesta l’approvazione dei Ministeri della Salute delle due Entità e del Ministero per il Commercio con l’Estero a livello statale. Come in altri paesi, sono previste procedure di controllo per l’importazione di esplosivi e materiale di armamento. Rileva poi segnalare come il contingente per l’autotrasporto di merci, stabilito annualmente nel quadro delle previsioni del relativo accordo bilaterale, risulti tuttora insufficiente a soddisfare la domanda degli operatori italiani e bosniaci.

 

 

Ultimo aggiornamento: 17/01/2023

Market Access Database della Commissione Europea