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Barriere tariffarie e non tariffarie (PAKISTAN)

A partire dal 2017, per contrastare i sempre maggiori squilibri nella bilancia commerciale, il Governo pachistano ha introdotto una serie di aumenti doganali sui prodotti non essenziali che vengono importati. Tali tariffe doganali sono state incrementate con il budget per l'anno fiscale 2019-2020, cosi come sono state abolite le franchigie per l'esportazione di prodotti locali.  Tali tariffe rendono difficile introdurre nel Paese particolari tipologie di prodotti, in particolare gli autoveicoli, scoraggiando la penetrazione straniera malgrado le Zone Economiche Speciali istituite per favorire gli investimenti stranieri. La situazione è peggiorata con l'aumento dei costi dell'energia effetto della guerra in Ucraina, che ha portato il 19 maggio 2022 ad un generale divieto di importazione di beni ritenuti “non essenziali”. Tale misura e' stata poi sostituita con un generalizzato e consistente aumento dei diritti doganali su tali beni.  Altrettanto penalizzanti risultano le assai restrittive normative sanitarie, che si qualificano sostanzialmente come barriere non tariffarie sui prodotti agroalimentari. Questi ultimi, pur a fronte di tariffe ufficiali assai ridotte, risultano infatti sottoposti ad una serie di limitazioni fitosanitarie e regolamentari che, di fatto, ne rendono estremamente difficoltosa la importazione, come per quanto riguarda i prodotti caseari. Altrettanto penalizzati risultano altre retrizioni costituenti, di fatto, altre barriere non tariffarie, come l'obbligo che i prodotti alimentari destinati al Pakistan presentino l'etichettatura specifica per il Paese direttamente stampata sul contenitore.

 

Ultimo aggiornamento: 21/09/2022

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