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Barriere tariffarie e non tariffarie (ISRAELE)

Le relazioni commerciali tra Israele e l’Unione Europea sono disciplinate dall’ EU-Israel Association Agreement, accordo di associazione entrato in vigore nel 2000 nel quadro della partnership Euro-Mediterraneo, che prevede il rafforzamento della stabilità politica e dello sviluppo economico. Nel complesso Israele sostiene la facilitazione degli scambi commerciali con l’Ue, aspetto che ha contribuito a istituire una solida relazione commerciale e a favorire l’accesso al mercato di un sempre maggior numero di imprese europee. Fa eccezione tuttavia il settore agroalimentare e quello fitosanitario, in cui spesso si rileva la presenza di barriere e complicate procedure di standardizzazione. Per quanto riguarda il settore carni, Israele vieta l’importazione di carne e pollame non-kosher, ad eccezione di un quantitativo annuale di 1200 tonnellate. Secondo la legislazione israeliana, infatti, tutta la carne importata, deve essere certificata dal Rabbinato centrale e controllata negli stabilimenti di macellazione stranieri da personale proveniente da Israele. Al fine di ridurre i costi per il consumatore finale e aumentare la competizione, nel 2016 Israele ha manifestato interesse ad importare carne da Paesi della UE che rispettino i requisiti della Kasherut certificati dal Rabbinato di Gerusalemme.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19/03/2021

Market Access Database della Commissione Europea