X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Aspetti Normativi (SVEZIA)

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI

Regolamentazione degli scambi[1]

Sdoganamento e documenti di importazione: il National Board of Trade (Kommerskollegium) è l’agenzia governativa svedese responsabile per le questioni relative al commercio estero, al mercato interno e alla politica commerciale. La Svezia, in quanto membro dell’UE, applica la normativa comunitaria in materia. Per quanto riguarda l’importazione di mezzi di produzione e altri materiali, all’atto del trasferimento nel Paese, le società straniere devono contattare gli uffici doganali regionali di competenza territoriale. Le importazioni del settore tessile e abbigliamento dalla Cina e da altri Paesi in entrata sul territorio comunitario sono soggette a una licenza di importazione. Tale licenza è necessaria anche per le importazioni di ferro e acciaio dai Paesi terzi.

Classificazione doganale delle merci: tariffa europea TARIC (in Svezia Tulltaxan).

Restrizioni alle importazioni[2]: non esistono particolari restrizioni. Alcune categorie per le quali è richiesta una licenza sono le armi, gli aghi e le siringhe ipodermiche, gli animali e le piante in via d’estinzione. I cani e i gatti, inoltre, devono essere provvisti di passaporto, microchip, oltre ad aver effettuato la vaccinazione antirabbica. È previsto anche un obbligo di licenza per l’importazione del tabacco per scopi commerciali. Un discorso particolare va, infine, fatto per il vino: nel Paese vige, infatti, il monopolio statale per la rivendita al dettaglio. Tutte le bevande alcoliche di gradazione superiore al 3,5% possono infatti essere distribuite al pubblico unicamente via Systembolaget, oppure possono essere vendute al comparto HoReCa; in entrambi i casi l’importazione avviene solo tramite importatori registrati e dotati di licenza. Per importare e distribuire è necessario ottenere l’autorizzazione in credito di imposta dall’ente statale Riksskatteverket.

Importazioni temporanee: per materiale professionale, strumenti e macchine, le società di Paesi terzi devono contattare l’ufficio doganale regionale svedese di riferimento (Tullverket) per la notificazione.

 

Attività di investimento e insediamenti produttivi nel Paese

Normativa per gli investimenti stranieri: non esistono impedimenti agli investimenti stranieri che sono ormai consentiti in tutti i settori, senza la necessità di un’approvazione da parte del governo; unica eccezione è rappresentata dal materiale bellico. In generale, la normativa vigente riserva alle società straniere lo stesso trattamento accordato alle imprese locali. L’agenzia di riferimento è la Business Sweden.

Legislazione societaria: Il diritto svedese prevede tra le tipologie la AB Aktiebolag (Società per azioni), che può essere “privat” (corrisponde all’italiana S.R.L.) o “publik” (corrisponde all’italiana S.P.A.). Altra tipologia è la Società Commerciale (Handelsbolag-HB), disciplinata dalla L. 1102/1980, cap. 2, un’entità costituita da due o più soci che si impegnano a condurre congiuntamente un’attività economica. I partner sono personalmente responsabili delle passività della società e degli accordi contrattuali; la Enskild Firma (Società Individuale) in cui il proprietario è personalmente responsabile per i debiti contratti dalla società, non ha personalità giuridica; la Kommanditbolag (Società in Accomandita), con alcune eccezioni, è disciplinata dalla normativa sulle società commerciali. La società in accomandita è una entità nella quale uno o più soci si riservano di rispondere per le obbligazioni della società limitatamente alla quota conferita. Caratteristica quindi della società è la presenza di soci accomandatari (Komplementärer) che rispondono per le obbligazioni della società personalmente, illimitatamente e solidalmente, e i soci accomandanti (Komanditdelägare) che rispondono solo parzialmente. Il diritto di rappresentanza spetta solo ai soci accomandatari. Sul sito www.bolagsverket.se (Registro Svedese delle Imprese) si possono trovare tutte le informazioni relative alle forme societarie svedesi.

 

Brevetti e proprietà intellettuale

La Svezia aderisce alla Convenzione di Berna e di Parigi. Ufficio competente in materia è il Swedish Patent and Registration Office Prv (www.prv.se). 

 

Sistema fiscale[3]

Anno fiscale: 1 gennaio-31 dicembre.

 

Imposta sui redditi delle persone fisiche (€)

Fino a 46.867

32,19% valore medio

varia in base al Comune di residenza

Fino a 65.836

20% sulla parte eccedente fascia precedente

Oltre 65.836

5% sulla parte eccedente fascia precedente

 

Tassazione sulle attività di impresa: le società per azioni vengono tassate unicamente per il profitto dell’attività svolta; anche le entrate o le perdite generate da operazioni in capitale, pur non inerenti all’attività svolta dalla società, vengono computate nel reddito; la responsabilità fiscale sussiste anche se il profitto è stato generato da attività economiche svolte all’estero. L’imposta sul reddito delle società per azioni è pari al 22% del reddito imponibile. I dividendi per quote di controllo in altre società per azioni o associazioni economiche svedesi non sono di regola tassati. I gruppi di società (koncern) non sono soggetti fiscali; vengono invece tassate separatamente le singole entità giuridiche del gruppo. La legislazione fiscale tiene tuttavia conto del rapporto di interdipendenza tra società del gruppo, per esempio nel caso di contributi intersocietari che permettono aggiustamenti al fine di realizzare risultati in pareggio. Le società commerciali e le società in accomandita non sono soggetti fiscali; la responsabilità fiscale in questi casi grava sui soci. L’attività della filiale di una società straniera viene tassata in Svezia; il tasso di prelievo fiscale corrisponde a quello previsto per le società per azioni (22%). Per effetto della convenzione e della normativa interna, sui dividendi corrisposti ai residenti in Italia si applica una ritenuta d’imposta del 15% (0% se la società italiana possiede almeno il 25% del capitale sociale della società svedese); per il pagamento di royalties non vi è alcuna ritenuta alla fonte, ma esse sono egualmente imponibili, previa dichiarazione, con un’aliquota del 5%. Nessuna ritenuta è prevista sugli interessi. L’imposta sulle rendite finanziarie (Capital Gain) è del 30%.

Imposta sul valore aggiunto (VAT): 25% per servizi e prodotti generici; 12% per servizi di ristorazione e catering, cibo, importazione di opere d’arte e antichità, collezionismo, vendita di opere d’arte da parte dell’artista stesso, hotel e campeggi; 6% per giornali e riviste, trasporto passeggeri, entrate ai concerti, circhi, cinema, teatri e zoo, alcune attività sportive.

 


[1] Per ulteriori informazioni, Agenzia delle dogane (www.tullverket.se) e National Board of Trade (www.kommers.se)

[2] Si veda il sito www.systembolaget.se

[3] Fonti: www.nordisketax.netwww.skatteverket.se

 

“Business Atlas 2020: guida agli affari in 56 mercati per il business italiano” a cura delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Ultimo aggiornamento: 07/08/2020