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Aspetti Normativi (REPUBBLICA DI MACEDONIA DEL NORD)

La Legge macedone equipara gli investitori esteri a quelli nazionali; non ci sono limitazioni sul rimpatrio dei profitti conseguiti in Macedonia. Non vi sono restrizioni particolari sui settori di investimento, salvo in alcuni settori dove è necessaria l’approvazione di un apposito ente (ad es. nel caso di acquisizione di oltre il 5% del capitale di una banca macedone è necessario il consenso della Banca Centrale, nel caso di acquisizione di oltre il 10% del capitale in una società di assicurazione è necessario il consenso dell’Agenzia per la Supervisione delle Assicurazioni).

La Repubblica di Macedonia del Nord ha firmato Accordi bilaterali per la protezione degli investimenti e accordi per evitare la doppia imposizione con oltre 30 paesi (di cui 13 membri dell’OECD) tra cui: Austria, Albania, Belgio, Bielorussia, Bosnia, Bulgaria, Cina, Croazia, Repubblica Ceca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Iran, Italia, Corea, Malesia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Federazione Russa, Serbia, Montenegro, Svezia, Svizzera, Taiwan, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ucraina. I testi degli accordi con i singoli Paesi si possono trovare sul sito del Ministero delle Finanze: Gli incentivi, di natura fiscale, e non solo, sono particolarmente forti nelle Zone di Sviluppo Tecnologico e Industriale (Zone franche). La tassa sul profitto è del 10%.

Agevolazioni ed incentivi fiscali:

• Esenzione totale della tassa sul profitto nel caso in cui questo venga reinvestito per incrementare la produzione;

• Accordi bilaterali per evitare la doppia imposizione e per la protezione degli investimenti.

Il pacchetto di misure per il supporto finanziario degli investimenti, recentemente adottato dal Governo macedone è incentrato su tre pilastri principali: 1) misure per sostegno agli investimenti; 2) misure per sostegno della competitività e 3) misure per sostegno delle innovazioni.

La novità principale rispetto all’attuale normativa ed incentivi agli investimenti è l’equiparazione degli investitori nazionali con quelli esteri, ovvero gli incentivi proposti riguarderanno tutte le imprese costituite sul territorio macedone, e non come finora solo le aziende multinazionali ubicate nelle zone franche.

Il primo set di misure, misure per sostegno agli investimenti riguarda le società produttive con continuo aumento del fatturato e degli impiegati nell’arco di 3 anni successivi. Gli incentivi finanziari supportano la creazione di nuovi posti di lavoro che sono altamente pagati (almeno 50% sopra la media nazionale), poi incentivi speciali per sostegno degli investimenti in capitale e restart di aziende in fallimento e/o liquidazione. Il governo sostiene i centri di ricerca e sviluppo fino all’importo massimo di 1.000.000 di euro per un periodo di 5 anni (50% delle spese di ricerca che includono l’acquisto di tecnologia, terreni e edifici, spese di consulenza ecc).

Oltre agli incentivi soprammenzionati che riguardano tutte le società di diritto macedone, vi sono degli incentivi speciali che riguardano esclusivamente gli investitori esteri che investono nelle zone franche e includono sovvenzioni fino all’importo massimo annuo di 300.000 Euro per chi ha accordi di subfornitura con società locali (almeno 15% degli acquisti di materie prime).

Il sostegno agli investimenti di particolare interesse per il Paese, riguarda gli investimenti di capitale nel valore superiori di Euro 4 milioni e 300 nuovi posti di lavoro, oppure investimenti nell’importo superiore di 20 milioni di euro. L’aiuto finanziario del governo macedone in questi casi, in conformità alla Legge per controllo dell’aiuto statale, potrebbe arrivare fino al 50% del totale dei costi dell’investimento. Le forme del sostegno includono: rimborso di danaro equivalente all’importo dell’IRPEF pagato sugli stipendi del personale locale per un periodo di 10 anni; rimborso in danaro equivalente all’importo della tassa sul profitto pagata per un periodo di 10 anni; contributo a fondo perduto nell’importo del 10% del valore dell’investimento per 3 anni (importo massimo 1.000.000 di euro), contributo a fondo perduto per impiegato che viene pagato il 50% di più rispetto allo stipendio minimo stabilito per legge.

Le aziende con capitale estero straniere che attualmente operano nelle zone franche continueranno a lavorare secondo le condizioni previste nei propri contratti fino alla loro scadenza, e non avranno la possibilità di utilizzare nessuna delle misure menzionate nel nuovo pacchetto.

Il set di misure per sostegno della competitività consiste in diretti sussidi statali per il finanziamento delle spese relative all’export per le società con continuo aumento delle esportazioni, poi contributo a fondo perduto per le spese sostenute per conquista di mercati esteri (20% delle spese giustificabili), ecc. Le misure al sostegno delle PMI prevedono finanziamento statale nelle spese relative ai costi diretti per adeguamento agli standard europei, preparazione di studi di fattibilità, sviluppo di piani strategici, partecipazione a fiere all’estero, sviluppo di prodotti nuovi e nuove collezioni, preparazione di piano di marketing, formazione del personale, ecc.

Agevolazioni per gli investitori nelle zone di sviluppo tecnologico – industriale (zone franche)

In Macedonia del Nord sono operative sei zone franche ubicate nei presi delle città di Skopje (due), Stip, Tetovo, Kicevo e Prilep. Altre zone franche sono in fase di preparazione.
La zona franca di Skopje (Bunardzik), che fa parte del territorio macedone ed è gestita da una società commerciale, è la prima e la più grande (150 ettari) della Macedonia e si trova ad appena 10 km dalla capitale (a 3 km dall’aeroporto internazionale).

Le zone franche sono state costituite allo scopo di attirare gli investimenti esteri attraverso l’offerta di diverse agevolazioni aggiuntive:

• Esenzione dalla tassa sugli utili per 10 anni

• Esenzione dall’imposta personale (IRPEF) per 10 anni

• Esenzione dal pagamento dell’IVA e dei dazi doganali per materie prime, apparecchiature e macchinari utilizzati

• Esenzione dal pagamento delle tasse comunali e dei permessi di costruzione

Per usufruire di tali agevolazioni occorre prendere in concessione il terreno per 99 anni.

La normativa macedone non specifica in maniera esplicita chi può investire nelle zone franche: il permesso per l’accesso alla zona franca è diritto discrezionale del Governo macedone e vengono incoraggiati gli investimenti importanti in termini di valore economico, di ricadute occupazionali, di utilizzo di tecnologie moderne e orientati all’export. Condizione inderogabile resta comunque la non concorrenza all’industria locale.

La prima valutazione della proposta per l’investimento viene effettuata da parte dell’Agenzia per gli Investimenti e dalla Direzione per le zone franche in base al questionario compilato dal potenziale investitore: www.fez.gov.mk/starting.asp. Successivamente, all’investitore sarà richiesto di presentare un business plan per il progetto con proiezioni finanziarie per i primi 10 anni dell’investimento che corrispondono al periodo delle agevolazioni fiscali. Il Business Plan viene valutato dalla sessione del Consiglio per gli investimenti esteri presso il governo macedone; una volta approvato, entra nella procedura governativa per la firma di due contratti:

1) Contratto di affitto del terreno nella zona franca (da firmare con la Direzione per le zone franche)
2) Contratto per l’aiuto statale (da firmare con l’Agenzia per gli Investimenti).

Attualmente il costo dell’affitto del terreno nella zona franca è pari a 0,1 euro per metro quadro per i primi 5 anni dell’investimento. Dopo il quinto anno, il costo dell’affitto sarà stabilito con cadenza annuale con possibilità di aumento in base all’inflazione in Macedonia, comunque non superiore al 15% annuo. Prima della firma del Contratto l’investitore dovrà versare in anticipo l’importo totale dell’affitto per i primi cinque anni. Dopo il quinto anno, l’affitto sarà pagato con cadenza annuale il giorno della stipula del contratto. Vi sono inoltre costi aggiuntivi per chi opera nelle zone franche, a volte differenti da zona a zona; maggiori informazioni si possono ottenere direttamente dal sito della Direzione per le zone franche www.dtirz.com/customer-lounge/schedule-of-fees/

L’Agenzia per gli investimenti esteri

L’Agenzia per gli Investimenti Esteri della Repubblica di Macedonia del Nord è operativa dal 2005. La sua funzione principale è assistere i potenziali investitori, fornendo loro le informazioni e i servizi necessari nell’ottica di incrementare il flusso degli investimenti esteri e sostenere lo sviluppo economico e la crescita del Paese.

Le attività fondamentali dell’Agenzia sono:

• attirare gli investitori esteri attraverso la programmazione e l’attuazione di azioni mirate;

• offrire servizi ad elevata professionalità nella fase che precede l’investimento, nella realizzazione dello stesso e nella fase successiva;

• identificare i settori dell’economia macedone che offrono maggiori prospettive e attuare azioni promozionali delle loro potenzialità;

• costruire l’immagine della Macedonia del Nord come luogo attraente per gli investimenti esteri;

• sviluppare azioni innovative in alcuni mercati target;

• promuovere le regioni della Macedonia del Nord e i prodotti e i servizi delle imprese macedoni presso gli investitori internazionali;

• proporre modifiche alle leggi in vigore finalizzate a migliorare il clima degli investimenti;

• attrarre e assistere gli investimenti greenfield

I potenziali investitori possono contattare:

Agenzia per gli Investimenti Esteri della Repubblica di Macedonia del Nord
E-Mail: fdi@investinmacedonia.com
Web: www.InvestInMacedonia.com
Tel: +389 2 3100 111 Fax: +389 2 3122 098

Nel mese di gennaio 2020, il governo ha adottato la Legge sugli investimenti strategici ("Law on strategic investments") che prevede ulteriori incentivi e sussidi statali per progetti di investimenti ritenuti di importanza strategica per il Paese.

Il terzo invito per la presentazione dei  progetti, invita le aziende interessate a presentare le loro domande per status strategico dei progetti entro il 31 gennaio 2023. Saranno considerati di importanza strategica i progetti che portano un contributo significativo alla crescita economica, creazione di un numero sostanziale di posti di lavoro e introduzione di nuove tecnologie che aumentino la capacità produttiva del Paese. Gli investimenti “strategici” devono essere dell’importo minimo di 50 milioni di euro (zona di Skopje) oppure 100 milioni di euro qualora estesi sul territorio di almeno due municipalità. I settori prioritari sono:

  • Energia e infrastrutture;
  • Trasporti e telecomunicazioni;
  • Turismo;
  • Industria manifatturiera;
  • Agricoltura;
  • Gestione di rifiuti;
  • Informatica e soluzioni digitali;
  • Scienze e sport.   

 

 

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Ultimo aggiornamento: 05/05/2022