Aspetti Normativi (FRANCIA)
ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI
Regolamentazione degli scambi
Sdoganamento e documenti di importazione: prevista la Dichiarazione di bene DEB, tra Paesi UE, mentre per gli scambi con Paesi Terzi è in uso il codice TARIC. La DEB non è necessaria se la merce comunitaria in ingresso sul territorio nazionale non supera il valore di €460.000 o nel caso in cui si tratti del primo scambio commerciale intercorso col Paese UE. Nel caso di consegna di merci francese in UE è obbligatorio compilare la dichiarazione, qualunque sia il valore della merce.
Dal 2010, un soggetto stabilito in Francia che rende delle prestazioni di servizi sottomessi ad autoliquidazione della TVA (Iva francese) a un cliente stabilito in un altro Stato UE, deve trasmettere all’amministrazione delle dogane la dichiarazione europea dei servizi, che ricapitolerà le operazioni effettuate. Dal 01.01.2011 in tutte le dogane comunitarie sono in vigore le nuove procedure sulla sicurezza delle merci in ingresso nel territorio comunitario. Tali misure sono basate sull’invio telematico dei “dati di sicurezza” prima che le merci entrino sul territorio, in maniera tale da consentire l’analisi dei rischi connessi. Prima d’introdurre un prodotto o della merce in Francia, è opportuno contattare la dogana di frontiera per evitare spiacevoli disguidi.
Classificazione doganale delle merci: utilizzate la NAF (Nomenclatura Attività Francesi) e la CPF (Classificazione Prodotti). Da gennaio 2008 sono in vigore le versioni riviste, NAF rèv. 2 e CPF rèv. 2.
Restrizione delle importazioni: i diritti di dogana sono relativamente poco elevati, in particolare per i prodotti industriali (media del 4,2%); tuttavia, sono presenti diritti elevati e contingentamenti per i settori tessile e agroalimentare.
Importazioni temporanee: regime regolato a livello comunitario dal TAP (Traffico di Perfezionamento Attivo) che si applica a merci e semilavorati da riesportare sotto forma di prodotti finiti.
Attività di investimento e insediamenti produttivi nel Paese
Normativa per gli investimenti stranieri: Dal 2015 esiste Business France, agenzia al servizio dell’internazionalizzazione dell’economia francese e dello sviluppo delle imprese. Business France si occupa inoltre degli investimenti stranieri in Francia e della promozione economica nel Paese; l’agenzia conta quasi un centinaio di uffici in tutto il mondo, di cui 35 situati nelle principali città europee.
Legislazione societaria:
Le più diffuse forme di società in Francia sono le seguenti:
– Società a responsabilità limitata (SARL);
– Impresa unipersonale a responsabilità limitata (EURL);
– Società di esercizio liberale a responsabilità limitata (SELARL);
– Società anonima (SA);
– Società per azioni semplificate (SAS);
– Società per azioni semplificate unipersonale (SASU);
– Società in nome collettivo (SNC);
– Società civile professionale (SCP).
La Loi de Modernisation de l’Economie (L. 2008-776) ha introdotto importanti misure con lo scopo di stimolare la crescita economica e l’occupazione. La principale è lo Statuto de l’Auto-entrepreneur, una serie di misure che permettono di esercitare una piccola attività professionale indipendente, beneficiando di modalità di creazione alleggerite, di un regime sociale semplificato e minimizzando i costi amministrativi. Il Governo inoltre ha recentemente approvato (22/05/2019) un «piano di azione per la crescita e la trasformazione delle imprese», la cosiddetta legge PACTE. Tali disposizioni si propongono di semplificare e alleggerire le obbligazioni legali e burocratiche delle PMI con lo scopo di sostenere la loro crescita e incentivare le esportazioni da sempre basse.
Brevetti e proprietà intellettuale
La Francia aderisce alla “Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale” (Parigi, 1883) e al “Trattato di cooperazione in materia di brevetti” (Washington, 1970). I brevetti possono essere di tre tipi: d’invention, d’addition e i certificats d’utilitè. L’ente francese che si occupa di analizzare il brevetto e procedere alla sua eventuale registrazione è l’Istituto Nazionale della Proprietà intellettuale (INPI).
Sistema fiscale
Le principali imposte sono:
- Impôt sur le Revenu (I.R.) (imposta sui redditi);
- Impôt sur les Sociétés (I.S.) (imposta sulle società);
- Taxe sur la Valeur Ajoutèe (T.V.A.) (imposta sul valore aggiunto);
- Impôt de Solidaritè sur la Fortune (I.S.F.) (imposta sul patrimonio).
Le principali imposte locali, il cui gettito confluisce a Comune, Dipartimento o Regione sono:
- Taxe Professionnelle (T.P.) (imposta sulle attività professionali, ovvero è dovuta da tutte le persone fisiche o giuridiche che esercitano un’attività commerciale, industriale o artigianale);
- Taxe Foncière (T.F.) (imposta sul proprietario);
- Taxe d’Habitation (T.H.) (imposta sul conduttore);
- Droits d’Enregistrement (imposta di registro)
Tra le imposte indirette rientrano: il diritto di accisa e la tassa interna sui prodotti petroliferi.
Anno fiscale: 1 gennaio - 31 dicembre
Imposte sui redditi delle persone fisiche |
|
Reddito (in €) |
Valore d’imposta |
Da 0 a 10.064 |
0% |
Da 10.064 a 27.794 |
11% |
Da 27.794 a 73.370 |
30% |
Da 73.370 a 157.806 |
41% |
Oltre 157.806 |
45% |
Imposte sui redditi delle persone giuridiche
L'imposta sulle società (IS) è prelevata sugli utili prodotti in Francia, nel corso dell’esercizio annuale. Può essere incrementata da contributi aggiuntivi:
- contributo sociale;
- contributo eccezionale;
- contributo addizionale.
La Legge n° 2017-1837 del 30 dicembre 2017 delle finanze per 2018 ha l’obiettivo di ridurre progressivamente il tasso dell’imposta sulle società (IS) portandolo al 25% nel 2022.
Imposta sulle società (IS)
Imprese |
Scaglioni Utile (€) |
Tasso Imposta sulle Società (IS) |
UTILE < 7,63 Mld € e imprese in cui la partecipazione di privati che ne detengono il capitale supera il 75% |
Da 0 a 38.120 |
15%[1] |
> 38.120 |
28% |
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UTILE ≥ 7,63 Mld € e imprese in cui la partecipazione di privati che ne detengono il capitale non superi il 75% |
Qualsiasi Utile |
28% |
Imposta sul valore aggiunto (TVA): esistono 4 tassi di TVA applicabili: il tasso generico del 20% si applica a tutte le operazioni di vendita di beni e servizi a eccezione di quelle previste dalla legge; il primo tasso ridotto del 10% si applica ai prodotti di prima necessità e di consumo corrente, come i beni alimentari non trasformati e i beni culturali (il codice delle imposte menziona una lista completa di tali beni), e dal 01.07.2009 sulla ristorazione; il secondo tasso ridotto del 5,5% si applica ai prodotti alimentari, dotazioni e servizi per portatori di handicap, abbonamenti a gas e elettricità, libri, lavori in vista del miglioramento della qualità energetica degli alloggi; il tasso speciale del 2,1% è applicabile in via eccezionale ad alcune categorie di prodotti come i medicinali rimborsabili dal Sistema Sanitario, la stampa, i biglietti delle prime 140 rappresentazioni di opere teatrali di nuova messa in scena. Tassi ridotti speciali sono applicabili in Corsica ai quali si applica il ridotto della Francia continentale: 10% su lavori di manutenzione e restauro immobili, materiali agricoli; 13% sui prodotti petroliferi. Sottostando ad alcune condizioni, si può beneficiare di una riduzione del tasso ridotto al 5,5%, invece che 10% per i lavori di miglioramento, sviluppo e manutenzione di strutture abitative. È basata sul meccanismo della TVA collectèe (che i soggetti caricano ai loro clienti) a cui si sottrae la TVA dèductible. L’importo totale da pagare è calcolato dall’ente incaricato. Se la differenza tra la TVA collectèe e la TVA pagata è negativa, ovvero il contribuente ha pagato più del dovuto, egli ha la possibilità di compensare questa differenza con i successivi pagamenti oppure richiedere un rimborso.
[1] A condizione che siano rispettate le condizioni previste nell’articolo 219, I-b del Codice Generale delle Imposte (CGI).