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Aspetti Normativi (DANIMARCA)

 

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI

Regolamentazione degli scambi

Sdoganamento e documenti di importazione: La Danimarca è membro UE e l’importazione dagli altri Paesi UE è pertanto libera e senza dazi. Non sono quindi richiesti particolari documenti d’importazione, né imposte doganali.

 

Classificazione doganale delle merci: Intrastat

Restrizione alle importazioni: Come negli altri Paesi UE su alcuni prodotti di importazione (tra cui auto e alcolici) sono riscosse delle accise. Non vi è presenza di monopolio sui prodotti alcolici, al contrario degli altri Paesi Scandinavi.

Importazioni temporanee: È possibile l’importazione temporanea di merci e campionari, purché le merci siano in libera circolazione e vendita nei Paesi UE.

 

Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel Paese

Normativa per gli investimenti stranieri: in qualità di Stato Membro, la Danimarca si attiene alle regolamentazioni europee sulla libera circolazione di merci, persone, capitali (e alcuni servizi). Non esistono distinzioni tra investitori provenienti dall´UE o da Paesi Terzi; questi ultimi non soggiacciono a nessuna retribuzione, né necessitano di permessi addizionali. La sola restrizione sulla compravendita immobiliare riguarda l’acquisto di seconde case o case vacanza.

Un’eccezione all’apertura verso gli investimenti stranieri è rappresentata dai limiti sulla proprietà straniera degli impianti di produzione di armi, fissati al 40% del patrimonio netto e al 20% dei diritti di voto. La proprietà di aeromobili è limitata ai soli cittadini EU, ma vengono applicate eccezioni. La registrazione delle imbarcazioni è anch’essa limitata ai cittadini comunitari e a imprese straniere “a larga influenza danese”.

 

Legislazione societaria

Le forme societarie più diffuse sono: Aktieselskab (A/S), Anpartselskab (Aps), Societas Europaea (SE), equivalenti rispettivamente a una Spa, Srl e Società Europea di diritto italiano.

La registrazione A/S e ApS è immediata e la procedura può in larga parte essere effettuata in via elettronica, sempre che il fondatore non sia straniero. È richiesta la registrazione presso le Autorità fiscali danesi, l’Autorità doganale e l’Autorità per le imprese. Secondo Forbes, la Danimarca è al terzo posto al mondo nella classifica delle migliori nazioni al mondo in cui aprire una società[1].

 

Brevetti e proprietà intellettuale

I brevetti, i marchi e la proprietà intellettuale in genere sono legalmente riconosciuti. La regolamentazione danese è fortemente influenzata dalle normative europee e dagli accordi internazionali. L’ufficio per i brevetti e per i marchi è un’agenzia governativa del Ministero dell’Economia e gli Affari Economici. I brevetti possono essere ottenuti anche presso l´Ufficio Brevetti Europeo in Germania e possono essere registrati utilizzando i meccanismi previsti all´interno del Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti (PCT). La legge danese ratifica la direttiva EU 2004/48 e successivi emendamenti. I brevetti in Danimarca hanno una validità di 20 anni.

 

 

Sistema fiscale

Il livello di tassazione è fra i più alti in Europa. Il maggior carico ricade sul reddito personale, e per le aziende sul reddito delle società (dal 32% al 25% nel 2009, e al 22% nel 2019) L’Iva è del 25% mentre i redditi da capitale sono tassati dallo 0 al 42%[2]. È prevista anche una trattenuta fiscale dallo 0% al 27% sui dividendi pagati. La tassa sulle proprietà va dall´1,6% al 3,4%, a seconda del luogo in cui si trova la proprietà. La tassa sulle proprietà terriere raggiunge un massimo dell’1% sul valore di terreno, a seconda delle località. Qualsi­asi contestazione relativa agli accertamenti va rivolta alle autorità fiscali; in seguito può essere presentato ricorso al Landsskatteretten (Agenzia delle Entrate Regionale), le cui decisioni possono essere impugnate presso il Landsret (tribunale regionale) o lo Højesteret (alto tribunale).

Anno fiscale: Gennaio – Dicembre

Imposta sui redditi delle persone fisiche: progressiva fino ad un massimo del 51,7% (o a un massimo del 55,6% includendo l’AM-Tax e 56,25% includendo la “Church Tax”).

 

Imposta sui redditi delle persone fisiche[3]

Reddito

Imposta

100.000

22,3%

200.000

30,9%

300.000

33,5%

400.000

35,2%

 

Tassazione sulle attività d’impresa: la Corporate Tax, attualmente è al 22% per associazioni di servizi, per fondi di investimento, fondazioni, associazioni, istituzioni, ecc. (per le compagnie petrolifere, il prelie­vo si è mantenuto stabile al 25%). Per cooperative è al 14,3%[4].

Imposta sul valore aggiunto (VAT): 25%

 


[1] Fonte: www.worldatlas.com

[2] Fonte: www.sktst.dk; www.fiscooggi.it

[3] Fonte: www.inwema.dk; www.taxindenmark.com, “Regular personal income taxation 2018 - 2020 Denmark, February 2020”.

[4] Fonte: www.skatteinform.dk

 

“Business Atlas 2020: guida agli affari in 56 mercati per il business italiano” a cura delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Ultimo aggiornamento: 07/08/2020