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Aspetti Normativi (BULGARIA)

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI

Regolamentazione degli scambi[1]

Sdoganamento e documenti di importazione: applicata la politica commerciale comune in relazione all’import dai Paesi non membri, inclusa la Tariffa Doganale Comune e gli accordi di commercio preferenziali dell’UE, così come le misure anti-dumping e di protezione.

La documentazione richiesta per le importazioni è la seguente:

− Fattura. L’importatore deve presentare alla banca bulgara fattura proforma e contratto con il partner straniero per l’apertura di una lettera di credito o per altro tipo di pagamento anticipato e dopo l’importazione, la dichiarazione doganale relativa all’operazione (entro 7 giorni);

− Documento di trasporto (carnet TIR e CMR, lettera di vettura ed assicurazione, polizza di carico con nota di spedizione internazionale e assicurazione, lettera di vettura aerea e assicurazione);

− Permesso (Licenza) per l’importazione (nei casi necessari - prodotti bellici);

− Certificati veterinari e fitosanitari (per prodotti animali e vegetali);

− Certificato di controllo sanitario, emesso dall’Ufficio Statale per il Controllo Sanitario sulle merci incluse negli elenchi allegati della Disposizione n. 171 del Ministero delle Finanze, Ministero della Sanità, Ministero dell’Agricoltura e dell’Industria Alimentare ed il Comitato per la Standardizzazione.

− Certificato di qualità richiesto per molte merci, soprattutto alimentari;

− Certificato di conformità.

Classificazione doganale delle merci: Tariffa doganale Bulgara, basata sulla Nomenclatura Combinata UE.

Restrizioni alle importazioni: in vigore le misu­re non tariffarie applicabili all’interno dell’UE, quali controlli veterinari e fitosanitari, controlli farmaceu­tici, sui narcotici e precursori chimici, su materiali e scorie radioattive, metalli ferrosi, prodotti tessili, prodotti e tecnologie dual-use, trasporto di rifiuti nocivi, beni artistico-culturali, armi ed esplosivi, etc. Essendo la Bulgaria membro del WTO - World Trade Organization e membro dell’Unione Europea, i regi­mi commerciali di divieto, restrizioni d’importazione, possono essere esclusivamente di carattere tempo­raneo come conseguenza di situazioni straordinarie o procedimenti anti - dumping.

Importazioni temporanee: procedura ammessa dal diritto.

Si noti che il trasporto di denaro, gioielli e materia­li preziosi fra la Bulgaria e altri Paesi membri UE ri­sponde a regole specifiche in base all’Ordinanza n. 1, Feb. 1, 2012 del Ministero delle Finanze. Il regime di importazione temporanea riguarda l’importazione di prodotti destinati ad essere riesportati entro 24 mesi senza essere sottoposti a trasformazione e la­vorazione ed è utilizzabile per merci che restano di proprietà di una persona straniera. L’esenzione delle imposte (dazi, IVA, ecc.) potrebbe essere totale op­pure parziale.

 

 

Attività di investimento ed insediamenti produttivi nel Paese

Normativa per gli investimenti stranieri: Gli inve­stitori stranieri godono dello stesso trattamento riser­vato ai locali, nell’ambito di tutti i settori. Tuttavia, le persone fisiche e le società di capitali straniere devo­no avere un’autorizzazione da parte del Governo per l’acquisto di immobili in determinate aree (es. aree di confine di rilevanza per la sicurezza nazionale). Sono presenti settori per i quali sono richieste speciali au­torizzazioni, che però riguardano ugualmente sia gli investitori stranieri sia quelli bulgari, quali: produzio­ne e commercio di armi, munizioni ed equipaggia­menti militari, attività bancarie e assicurative.

A regolamentare alcune agevolazioni per gli investi­menti diretti in Bulgaria (indirizzata sia agli investitori esteri che bulgari), concorre la “Legge sulla promo­zione degli investimenti” del 1997 (DarzhavenVestnik n.42/2007), radicalmente modificata nei suoi con­tenuti nel 2004, ulteriormente emendata nel giugno 2007 e nel 2009 e integrata nel febbraio 2013, a cui è stata apportata l’ultima modifica in data 4 giugno 2019.

Con gli emendamenti del 02.06.2009 (DV n.41/2009), in conformità alle prescrizioni del Reg. 800/2008 CE, è stato introdotto il Capitolo IV alla Legge sulla Promozione degli Investimenti, determinando la pre­visione dei cosiddetti “progetti prioritari di investi­mento” che comprendono specifiche misure di pro­mozione ed agevolazioni rivolte solo ad alcuni settori industriali e dei servizi.

Il regime di incentivazioni e agevolazioni si sostanzia come segue: l’art. 11 prevede la costituzione di un’A­genzia Bulgara per gli Investimenti, che ha compe­tenza per l’applicazione di regimi per servizi informa­tivi e di consulenza, i servizi amministrativi, l’accesso all’acquisto di beni (senza partecipazione a un’asta pubblica), gli investimenti diretti in infrastrutture de­stinate ad agevolare lo stesso investimento (i.e. stra­de, acqua, energia elettrica, gas, impianti per la puri­ficazione, etc.), gli investimenti diretti dell’Agenzia per la cessione all’investitore di terreni a fondo perduto.

Così come emendata nel 2007, la Legge promuove, inoltre, gli investimenti iniziali di beni fissi intangibi­li e tangibili e i relativi nuovi posti di lavoro nell’am­bito della normativa della Commissione Europea 1628/2006 sull’applicazione degli artt. 87 e 88 del Trattato nazionale per il supporto all’investimento re­gionale (Treaty to National Regional Investment Aid).

Secondo la normativa, il Ministero dell’Economia, dell’Energia e del Turismo è l’autorità garante della politica statale nel settore degli investimenti. Per be­neficiare del trattamento preferenziale IEA, gli inve­stimenti devono rispondere alle seguenti esigenze: devono essere allineati con il nuovo accordo intro­dotto o con l’estensione di quello già esistente, de­vono diversificare la produzione con beni innovativi e supplementari o apportare significative modifiche al processo produttivo esistente nelle seguenti attività economiche: industria della trasformazione al settore dei servizi, attività di alta tecnologia nel settore in­formatico, ricerca e sviluppo ed attività professionali presso le sedi amministrative, educazione e benes­sere, magazzinaggio e altre attività supplementari al trasporto con le correlate attività produttive (uti­lizzo dei magazzini e dell’infrastruttura di traspor­to-aeroporti, porti ecc.), attività contabili, di audit e consulenze fiscali, settore della sanità e i servizi me­dico-sociali con sistemazione in alloggio, attività am­ministrative e di ufficio, attività di call center e servizi di outsourcing per il supporto dell’attività aziendale, attività di ingegneria e di architettura-analisi e speri­mentazione tecnica, le attività di alta tecnologia sta­bilite in base alla classificazione Eurostat hanno i se­guenti codici secondo la Classificazione nazionale: produzione di prodotti chimici esclusa la produzione di fibre sintetiche; produzione di sostanze mediche e prodotti; produzione di tecnica computer e di co­municazione, prodotti elettronici e ottiche e le attività legate alla loro installazione, riparazione e manuten­zione; produzione e riparazione di attrezzature elet­triche e le attività legate alla loro installazione, ripara­zione e manutenzione; produzione di macchinari con destinazione particolare e le attività legate alla loro installazione, riparazione e manutenzione; produzio­ne di autoveicoli, rimorchi e altri mezzi di trasporto e le attività legate alla loro installazione, riparazione e manutenzione esclusa la costruzione e riparazione di mezzi di trasporto marittimo; produzione di strumenti per la medicina e odontologia e le attività legate alla loro installazione, riparazione e manutenzione.

Legislazione societaria[2]: la Legge Commerciale (LC) e la Legge sul Registro Commerciale indicano le forme giuridiche delle imprese (Società, Coope­rativa, Ditta Unipersonale, Associazioni di persone giuridiche - holding e consorzi) e le forme giuridiche nelle quali possono costituirsi le società commerciali: società a responsabilità limitata, società per azioni, società in accomandita e in accomandita per azioni.

Le Srl e le SpA possono anche essere unipersonali. La registrazione fiscale di un’azienda deve essere ef­fettuata presso l’ufficio locale dell’Agenzia Nazionale delle Entrate. La riforma di procedura di registrazione è iniziata il 1.1.2008 con l’entrata in vigore della leg­ge sul Registro delle Imprese che gestisce il registro unificato delle imprese bulgare e presso il quale si effettua la costituzione aziendale.

Per la registrazione di un ufficio di rappresentanza è competente la Camera di Commercio e dell’Industria bulgara per l’intero territorio nazionale, mentre le sedi secondarie (filiali) di società straniere di persone o di capitali sono soggette a registrazione nel Registro delle

imprese[3].

 

Brevetti e proprietà intellettuale

La legislazione su marchi e brevetti fa capo, rispet­tivamente, alla Legge sui marchi e le indicazioni ge­ografiche e alla Legge per il disegno industriale, ap­plicabili alle persone fisiche e giuridiche bulgare e a quelle straniere che appartengono a Paesi contraenti convenzioni internazionali di cui fa parte la Bulgaria.

La “Legge sul disegno industriale” pubblicata il 14.09.1999 (ultima modifica. GU Numero 85 del 24 ottobre 2017), e la “Legge sui brevetti e la registra­zione dei modelli d’utilità” pubblicata DV n.27 del 02.04.1992 (ultima modifica GU Numero 58 del 18 luglio 2017), regolano le relazioni inerenti alla crea­zione, la tutela e l’utilizzo delle invenzioni brevettate. Il sistema del rilascio di brevetti in Bulgaria prevede non soltanto l’invenzione da brevettare, ma anche un controllo da parte dell’ente specializzato: “Patentno­vedomstvo” (Ufficio Brevetti).

La protezione legale dei diritti di proprietà industriale è demandata all’Ufficio Brevetti. I diritti d’autore, in­vece, sono disciplinati dall’apposita legge sul diritto d’autore e sui diritti affini.

La Bulgaria aderisce a diverse convenzioni interna­zionali sulla protezione dei brevetti, quali:

HAGUE, Concerning the International Registration of Industrial Design; Convenzione per la protezione della proprietà industriale – Paris Convention 1883 e Patent Cooperation Treaty (PCT), del 21.05.1984.

 

Sistema fiscale[4]

Ai sensi della Convenzione bilaterale sulle doppie imposizioni, i cittadini italiani residenti in Bulgaria sono tassati generalmente in base al reddito prodotto in Bulgaria. La normativa fiscale vigente prevede le seguenti tipologie di imposte:

● imposte dirette regolate dalla “Legge sull’imposta sui redditi delle persone fisiche” e dalla “Legge sull’imposta sul reddito delle società”

● imposte dirette regolate dalla “Legge sull’IVA” e dalla “Legge sulle accise ed i depositi fiscali”[5]. Ai redditi delle persone giuridiche si applicano i seguenti incentivi: incentivi generali (incentivi per l’assunzione di persone disoccupate; incentivi per l’assunzione di persone con disabilità; incentivi per i fondi di sicurezza sociale e della sanità) e incentivi regionali - aiuto di Stato per lo sviluppo regionale (esenzione fiscale = 100% e 2 condizioni da soddisfare: la tassa non corrisposta deve essere investita in attività, necessarie per la realizzazione dell’investimento iniziale; l’investimento deve essere effettuato entro 4 anni dall’inizio dell’anno per il quale la tassa non è stata corrisposta e nelle regioni in cui il tasso di disoccupazione di riferimento è maggiore o uguale al 35% del tasso di disoccupazione medio nazionale) e aiuto minimo di Stato specifici, determinati dalla legge (2 condizioni da soddisfare: la tassa non corrisposta deve essere investita in attività fisse materiali o immateriali entro 4 anni dall’inizio dell’anno per cui la tassa non è stata corrisposta; l’investimento deve essere eseguito in zone municipali in cui il tasso di disoccupazione è pari o maggiore del 35% rispetto alla media nazionale).

● imposte indirette (IVA e Accise);

● tasse immobiliari;

● dividendi (ritenuta alla fonte);

● ammortamenti (per macchinari, software e hard­ware, immobili, autoveicoli, altri cespiti).

 

Imposta sui redditi

delle persone fisiche[6]

Reddito

Imposta

Contributi

51% sul NETTO

entro 3.000,00 BGN

Tasse sugli utili

10 %

(con 25% di spese riconosciuti)

 

Tassazione sulle attività di impresa: 7%; 10%

Imposta sul valore aggiunto (IVA): 20%

 


[1] Dal 01.01.2007 il regime degli scambi è regolato dalla normativa doganale comunitaria, in particolare dal Regolamento (CEE) 2913/92 del Consiglio del 12.10.1992 e successivi emendamenti, che istituisce il Codice Doganale Comunitario, e sul Regolamento (CEE) 454/93 della Commissione del 2.07.1993 e successivi emendamenti. Per ciò che concerne la normativa nazionale, si applica, in via residuale, la Legge sulle Dogane (2000) e successivi emendamenti (ultimo in GU 45/2005).

[2] Fonte: Portale europeo giustizia (www.e-justice.europa.eu)

[3] Tutti i documenti provenienti dall’Italia devono essere corredati da apostille (timbro e firma autenticati) e accompagnati da traduzione in lingua bulgara, legalizzata dall’ufficio consolare del Ministero degli Esteri bulgaro.

[4] Fonte:  Agenzie delle Entrate della Repubblica di Bulgaria.

[5] Testo di riferimento: Corporate Income Tax Act (CITA)

[6] Fonte: Agenzia delle Entrate della Repubblica di Bulgaria (www.nap.bg).

 

“Business Atlas 2020: guida agli affari in 56 mercati per il business italiano” a cura delle Camere di Commercio italiane all’estero.
Ultimo aggiornamento: 06/08/2020