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Aspetti Normativi (LIBANO)

Quadro normativo:

Sotto il profilo economico, tra Italia e Libano sono stati firmati un Accordo bilaterale per la Promozione e Protezione degli Investimenti, in vigore dal 9 aprile 2000, e una Convezione per Evitare la Doppia Imposizione sui Redditi, entrata in vigore il 22 giugno 2011.

Un altro accordo a valenza commerciale é stato sottoscritto tra il Ministero italiano della Salute ed il Ministero dell'Agricoltura libanese, Direzione Servizi Veterinari,  per favorire lo scambio di expertise veterinaria e promuovere l'esportazione di animali vivi.

Business Council: L'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano - PROMOS e la Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura di Beirut e Monte Libano hanno firmato un accordo quadro finalizzato alla costituzione di un "Business Council". Il Consiglio d’Affari rappresenta una piattaforma permanente di incontro e discussione su temi strategici di comune interesse, suscettibile di favorire la promozione di opportunità d'affari nei due paesi. Il Business Council si propone di essere uno strumento flessibile ed agile, a disposizione di tutti gli imprenditori italiani e libanesi che desiderino accrescere la loro presenza nell'altro paese nonché avviare dei partenariati per operare congiuntamente anche in paesi terzi, in particolare nella Regione Mediorientale, in Africa Occidentale e in America Latina, dove é presente una diaspora libanese attiva e ben integrata.

Le relazioni economiche e commerciali tra l'Italia ed il Libano sono caratterizzate da una fruttuosa collaborazione che copre tutti i settori dell'economia. Sotto il profilo commerciale l'Italia rappresenta il fornitorefornitore del Libano tra i paesi dell'Unione Europea ed il secondo a livello mondiale.

Nel 2016 le importazioni in Libano sono state pari a un controvalore di 18,7 miliardi  di dollari (+3,5% rispetto al 2015 quando erano state pari a 18 miliardi di dollari).

Per quanto riguarda i principali Paesi fornitori, al primo posto troviamo la Cina (per un controvalore di poco piu’ di un 2 miliardi di dollari, +0,9% rispetto al 2015) seguita dall’Italia (1,4 miliardi di dollari, +9,8% rispetto al 2015), dagli Stati Uniti (1,18 miliardi di dollari, +15,6% rispetto all’anno precedente) e dalla Germania (1,16 miliardi, -4,99%). 

Le maggiori voci delle importazioni dall’Italia al Libano nel 2016 sono state quelle relative a: prodotti minerali (486 milioni di dollari di valore, pari al 34% del totale delle importazioni), macchinari e strumenti elettrici ed elettronici (191 milioni di dollari, 13,5% del totale),  prodotti chimici (144,4 milioni di dollari, 10%) e prodotti tessili e di abbigliamento (82 milioni, pari al 5,8% del totale).

La presenza italiana in Libano é ben radicata e copre tutti i settori, da quelli d'investimento a quelli di consumo ed intermedi. Il mercato locale non é rilevante per volume, ma dispone di un elevato grado di apertura a scambi e triangolazioni varie, nei segmenti qualitativamente alti, ed é anche piattaforma di lancio verso l'area mediorientale.

Sotto il profilo commerciale, la presenza italiana si concretizza attraverso una fitta rete di agenti e rapporti di franchising. Non rilevanti sono gli investimenti italiani in loco, mentre sono presenti molte società, alcune delle quali impegnate nella realizzazione di progetti finanziati dalla cooperazione italiana.

Tra le società che hanno realizzato progetti nel paese o sono in procinto di realizzarne figurano: Settore delle costruzioni/infrastrutture idriche, archeologiche: Rizzani de Eccher, Condotte d’Acqua, Opere Pubbliche, Degremont, Maltauro, Euromec, Ars progetti e Planarch; Settore tecnologico: Elsag, Engineering – Ingegneria Informatica, Poste Italiane; Settore elettrico: Ansaldo Energia, Imequadri Due Stelle; Settori finanziario e amministrativo: Banca Intesa San Paolo, Agenzia delle Dogane. Settore trasporti: Alitalia, Italferr, Tarros; Settore alimentare: Istituto Mediterraneo Certificazione, IAM di Bari. Settore della filiera del tabacco: Comas spa.

A livello istituzionale, da rilevare la realizzazione di due gemellaggi finanziati dall'Unione Europea, in ambito ENPI, che trovano impegnati, il primo, l'Agenzia italiana delle Dogane e le Dogane Libanesi e il secondo, il Consorzio italo-francese Fromez/Ministero italiano dell'Economia / Adetef/Ministero francese dell'Economia - Ministero delle Finanze del Libano.

La percezione dell'Italia quale esportatore di tecnologia è in continua crescita. Va detto che il "Made in Italy”, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, è spesso additato quale modello da seguire nello sviluppo dell'industria locale. Apprezzata la tecnologia italiana per le centrali elettriche, per i generatori elettrici, per le energie rinnovabili e per l' informatica applicabile alle strutture pubbliche e bancarie ed  ai servizi finanziari in genere (da ultimo, quelli postali). Nel contesto del programma di riabilitazione economica del Libano seguito alla guerra con Israele del 2006, i settori dell'ambiente (ivi compreso quello marino per controllare e contrastare il livello di inquinamento delle acque), con interventi sulle acque reflue ed i rifiuti solidi, quello delle energie rinnovabili, quello idrico e quello delle infrastrutture stradali sono ambiti in cui la collaborazione industriale e' stata intensa.

La partecipazione pluriennale italiana alla fiera della filiera delle costruzioni (Project Lebanon) di Beirut, rappresenta un’esauriente e prestigiosa vetrina per la tecnologia italiana afferente al settore delle costruzioni e dell’architettura d’interni.

I numerosi progetti di sviluppo sul territorio, con interventi della nostra Cooperazione allo Sviluppo, rappresentano inoltre un moltiplicatore di visibilita' delle eccellenze italiane anche nei settori a media ed alta tecnologia. Anche il filone dell'agro-industria biologica é da valutare con ogni attenzione poiché riveste grande interesse per la controparte libanese ed ha già prodotto interessanti iniziative in loco, quale, ad esempio, quella intrapresa dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione. Auspicabile inoltre il potenziamento dell'attività di promozione delle eccellenze della gastronomia italiana, qui molto apprezzata, ma suscettibile di alimentare maggiori correnti di esportazioni, se opportunamente sostenuta. L'export  italiano in tale comparto é infatti ancora al di sotto di quello di altri paesi europei, quali la Francia, la Germania, il Regno Unito, l'Olanda. In tale contesto, di grande utilità é stata la partecipazione pluriennale italiana (Ambasciata d'Italia/ICE Agenzia) alla fiera della ristorazione, attrezzature per l'industria alberghiera e per l'agroalimentare, HORECA, realizzata con la collaborazione degli agenti/distributori libanesi di prodotti italiani.

Sul fronte economico il Libano potrebbe offrire prospettive interessanti anche nell'ambito del piano di privatizzazioni 

 

Ultimo aggiornamento: 19/05/2017