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Accesso al credito - Osservazioni (BOSNIA ED ERZEGOVINA)

 

Dal 1997 e con l’ingresso nel mercato di banche straniere, il settore finanziario bosniaco ha conosciuto un processo di stabilizzazione e consolidamento dipeso sopratutto dal flusso di investimenti diretti esteri attraverso l’acquisizione di banche private o già privatizzate ed investimenti greenfield di rilievo. Su 29 banche commerciali, 21 banche sono di proprietà straniera e hanno raggiunto il 95% degli asset totali nel settore bancario.

Nel 2014 il settore bancario e' rimasto stabile, con soddisfacenti livelli di liquidita' e capitalizzazione, soprattutto presso i maggiori gruppi stranieri. Diversa la situazione delle piccole banche locali, alcune fallite, a causa di una forte esposizione creditizia e di una forte incidenza in portafoglio di non performing loans (NPL).

Contesto macroeconomico negativo, deflazione e debole domanda interna hanno determinato una contrazione delle attivita' di prestito a imprese delle banche commerciali. Nella seconda meta' del 2014, a seguito delle alluvioni, i prestiti a imprese si sono contratti del 2,15%. Sono invece cresciute le attivita' di prestito households (del 5,18% nel 2014) data la tendenza dei singoli ad indebitarsi per coprire le spese correnti.

D'altra parte, tenuto conto che le banche commerciali in Bosnia determinano liberamente i propri tassi di interesse in base a domanda e offerta di capitale, incremento di liquidita' e caduta dei tassi di interesse, fanno si' che soprattutto i maggiori gruppi bancari siano oggi particolarmente disponibili a finanziare progetti di sviluppo economicamente giustificati.

Non risultano disponibili specifiche facilitazioni di accesso al credito a favore di imprenditori italiani che intendano investire in Bosnia. Si segnalano tra le principali banche nel Paese i due gruppi italiani Unicredit e Intesa San Paolo, con servizi in lingua italiana, che assieme coprono oltre il 30% del mercato bancario bosniaco.

 

Ultimo aggiornamento: 02/10/2015