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Accesso al credito - Osservazioni (MESSICO)

Il Governo messicano ha promosso, negli ultimi due decenni, un processo di maggiore apertura del sistema bancario nazionale. L'ingresso di gruppi bancari europei e nord americani ha migliorato la qualità dei servizi offerta alla clientela, aumentato i tassi di intermediazione bancaria nell'economia, elevato i livelli concorrenza tra gli operatori finanziari riconosciuti. I conglomerati industriali del paese hanno accesso a servizi bancari con costi e caratteristiche simili a quelli applicati nelle maggiori piazze finanziarie internazionali. I grandi gruppi industriali hanno una forte presenza nazionale ed internazionale e controllano spesso intermediari finanziari riconosciuti.

Il sistema bancario messicano è solido. La stabilità del quadro macroeconomico e l'autorevole ruolo di controllore svolto dalla Banca centrale hanno determinato livelli record di riserve di valuta internazionale. Il livello medio di capitalizzazione delle banche messicane è ben al di sopra non solo degli standard di "Basilea 2", ma anche di quelli di "Basilea 3" (capitale obbligatorio minimo del 10,5%), cui il Messico ha aderito e che è entrato in vigore con pieni effetti per il sistema bancario nazionale dal 1 gennaio 2013.

Da rilevare l'approvazione, a fine 2013, della legge di riforma finanziaria, preordinata a facilitare la concessione del credito e a rafforzare i meccanismi di vigilanza prudenziale. Il settore creditizio messicano infatti, ancorché presenti un tasso di capitalizzazione molto elevato (superiore al 15%), è ancora poco sviluppato, rappresentando solamente il 27,7% del PIL in termini di credito concesso al settore privato, tra i tassi più bassi dei paesi OCSE. In un contesto generale di difficile accesso al credito, la riforma finanziaria è dunque preordinata a semplificare alcune procedure, tutelare il diritto delle banche di recuperare i crediti, concedere tassi migliori per i prestiti alle imprese, volumi di capitale più ampi e limiti temporali più flessibili. La riforma prevede inoltre una maggiore flessibilità per la concessione del credito da parte delle banche di sviluppo, soprattutto a beneficio delle PMI (che ad oggi in Messico beneficiano solamente del 15% dei prestiti), e mira ad incentivare gli istituti bancari ad aumentare il loro coinvolgimento e la loro esposizione nello sviluppo del Paese, rinunciando – per quanto possibile – alla pratica consolidata dell’accumulo di capitale e dei prestiti a basso rischio. A tal fine, vengono anche rafforzati i poteri delle Autorità di regolamentazione e vigilanza (CONDUSEF - Commissione Nazionale per la Protezione e Difesa degli Utenti di Servizi Finanziari e CNBV - Commissione Nazionale Bancaria e di Valori), che potranno intervenire meglio per stimolare tali processi.

Ultimo aggiornamento: 08/04/2015